(Soundz Productions 2006)
Con “Est!” dei Rein, quintetto capeggiato da Gianluca Bernardi, siamo nell’ambito di quello che qualche critico chiama, forse anche con una certa dose di snobismo, “combat-folk”, ossia un’ “evoluzione” del cantautorato acustico degli anni ’60 e ‘70, più saltellante e veemente (la lezione del punk), impregnato di spirito anticapitalista e sorretto da umori filoproletari in quantità industriali, tanto che la mescolanza pare fatta apposta per il concertone del Primo maggio.
I massimi esponenti del genere sono forse i Modena City Ramblers; ed è proprio a questi che i Rein guardano. Non solo, però: le otto tracce del disco (tutte composte da Bernardi in un arco di tempo che oscilla dal 2001 al 2005) sono infatti attraversate da sviolinate e fisarmoniche (Est), ma anche da hammond e sinth “acidi” (I Tram Di Roma, con solo di armonica e chitarra acustica), robuste sei corde elettriche (il ritornello de La Canzone Di Chiara) e strane contaminazioni tra De Gregori e gli Oasis (il mid-tempo di Pazzi In Normandia).
Nonostante tutti i limiti e le ingenuità del caso, il disco alla fine risulta tutto sommato gradevole e niente affatto disprezzabile – comunque decisamente migliore della precedente prova di Bernardi, il mortalmente noioso “Ballate Di Fine Inverno”, realizzato in collaborazione con Franco Fosca e Giovanni Santese. Se cercate la novità, però, avete sbagliato disco.
Voto: 6
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