(DIY Conspiracy 2006)
‘… tutto è stato fatto per lasciarmi indietro… sospesa… ingannata… schiacciata negli ingranaggi del tempo…’
Cari lettori e amanti di sonorità (apparentemente) scontrose e libere, alle volte, non bisogna dirigersi per forza verso paesi distanti per conoscere e gustare musiche di derivazione punk-hardcore: “La Battaglia del Silenzio” sembra proprio giungere per smentire tale (obsoleto) meccanismo, provenendo direttamente da lidi italici e (ri)affermando l’ottima verve che si annida tra gli ambienti più sotterranei e indipendenti dell’ H/C nostrano.
I Downright giungono dalla (massiccia e consolidata) scena hardcore ligure: li ricordiamo proprio per la loro partecipazione all’interno di “Genova All School”, notevole operazione-raccolta che vedeva comparire sia loro, sia altre firme bollenti del posto, quali Kafka, Never Was, Generation Waste…
Per capire subito lo spirito del gruppo bisognerebbe salpare per un secondo dalla seconda traccia, Il Ricordo che brucia piano e gustarsi con fierezza lo stacco cinematografico posto in partenza, recante la simpatica chiacchierata di due ‘vecchietti’ intenti a ricordare con audacia la vecchia scuola.
Una metafora troppo importante che si apre come un vigoroso squarcio permanente nel mood dei quattro: line-up attuale comprendente Mauro alla chitarra, Marco al basso, Dario alla batteria e l’infuocata Patty alla voce. Testi incentrati con intensità sulla realtà quotidiana, sul ‘grande fratello’ che è diventata la nostra vita e l’ambiente in cui (fottutamente) respiriamo ogni giorno, canzoni basate con virulenza su esistenze sterili e prive di (validi) valori (interiori), urli disperati che inneggiano a rivoluzioni mai avvenute e ricordano che non cessano mai di battere inutili nostalgie… sistematiche e prontamente simulate.
Paura, terrore di non vivere secondo il proprio volere e secondo uno spirito autenticamente libero: i Downright inneggiano a ciò, attaccando l’esterno con una miscela di ‘fastcore’ veloce e dinamico, premendo così le radici con convinzione nel profondo Old School e guardando ad un futuro luminoso e luminescente di glorioso e immortale HARDCORE.
Tutto ciò, senza nessuna retorica e malinconia!!!
Voto: 9
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