Crap ‘S/t’

(Megaplomb/Wide 2006)

Questa ristampa – sommersa dal mare di uscite di fine anno – riporta alla luce una meteora musicale di fine anni 90 (il gruppo nasce nel 1997 e muore nel 1999). Jazz, controjazz, spastic jazz, now jazz, no wave, New York, now wave, Tzadik, John Zorn, Arrington De Dionyso e quello che queste parolenomi vi fanno venire in mente non riescono a descrivere a fondo il trip pazzo e scellerato del quartetto formato da Roy Paci alla tromba (sì proprio quello), Edoardo Ricci al sax e clarino basso, Jacopo Andreini alla batteria ed Helmut Cipriani al basso.

Atmosfere che starebbero bene in uno dei dischi del Vinicione nazionale o in uno di quei festival dispersi nelle praterie estive sarde bruciate dal sole (Berchidda, tanto per intenderci) ma anche in un matrimonio tzigano, insomma in un posto che se ne frega di tutto e di quello che si dice musica. Perché qui quello che conta(va) è lo stile, lo stile jazz più puro, l’improvvisazione a briglia sciolta, senza patemi di scuola o di purismo alcuno.

Un fulmine pieno di acido che ci inganna con il tema iniziale di Ragno di burro, ma che sfocia subito in un ricordo del didjeridoo morriconmissioniano acidificato ed espanso nel delirio di Green fegatello, assoli e deliri post-noir in Dolce roboante e caotico, la poesia bucaiola rimasticata di Sudone e altri episodi tra cui lo spettacolare take live finale (Gotine rosse).

Onore alla Megaplomb che li ha ripescati.

Voto: 7

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Autore: taffey6977@gmail.com