Di Mauro Nigro
Bloody Sound (Fanzine)
Il mondo delle fanzine è ormai diventato una selva, in cui, oggettivamente, è difficilissimo spiccare e sopravvivere. Con l’avvento delle webzine la cosa si è ulteriormente complicata, tanto che oramai si trova sempre qualcuno convinto, chi scrive magari ne è l’esempio primo, di esprimere con pienezza quello che alla fin fine è sempre un giudizio. In tutto questo, in qualche modo che non saprei ben precisare, ‘Bloody’ sound spicca un po’. Sarà la grafica retrò, l’accostamento della scelta dei font usati con le gradazioni di grigio. Insomma, un qualcosa che mi ha riportato alle prime zine che avevo in mano, guardate come oggetti strani, provenienti direttamente dagli anni ottanta, e che mi hanno proiettato in quell’adolescenza passata che orami non c’è più, in cui il grunge era appena iniziato ecc. Al di là dei miei patetici romanticismi, questa veste grafica fa benissimo al giornale, che però brilla anche per i contenuti, con scelte assolutamente da fanzine, cioè da ascoltatori appassionati, di accostare un po’ di tutto quello che piace. Però parlando degli argomenti con una certa cognizione, alcune volte, ad esempio, e su alcuni soggetti maggiore rispetto a colui che scrive. Bello quindi trovare gli Slint, Solex, i Ramones, la Psychotica, Hunter “Gonzo” Thompson e Mario Luzi, poesia, musica e cinema tutto insieme. Il tutto condito con qualche refuso e qualche imprecisione linguistica di troppo. Che comunque fa tanto Fanza. Un po’ meno da apprezzare la presenza ogni tanto di luoghi comuni, almeno nel numero da me recensito, sia negli “editoriali”, che nella lotta politica, che in alcune delle dichiarazioni degli intervistati. Ma qui si va nel campo delle opinioni. In ogni caso promossi a buoni voti.
Voto: 7