(Mutable Music 2006)
Nuovo lavoro per il compositore (ma anche pianista ed insegnante)
William Allaudin Mathieu.
“The Indian Parrot” è
opera severa e suggestiva.
A Parrot, Three Fish, And A Donkey,
apre il tutto ispirandosi all’universalità del poema di
Jelaluddin Rumi, uno small ensemble che si muove fra
suggestioni cameristiche dal panico sapor medioevaleggiante, voci e
percussioni in concentriche evoluzioni narcotiche; rifrazioni
classiche in ispirato volteggio.
A giocar la parte degli esecutori
troviamo: Devi Mathieu al soprano, Suzanne Elder-Wallace
all’alto, Thomas Buckner al baritono, Bob Afifi al
flauto alto, Shira Kammen alla viola; Daniel Kennedy
alle percussioni e Joseph Kubera al piano.
Gruppo
d’eccezzione per un’interpretazione da brividi, un range esteso di
voci, percussioni striscianti sullo sfondo; sensazione generale
d’innata capacità (e facilità) nel modular la materia
tonale.
Affiora a tratti una circolarità spiccatamente
medio orientale, gli studi del passato di Mathieu con Pandit Pran
Nath ed Hamza El Din che emergono in veste di sottile
nebbiolina opalescente; la sacralità atmosferica che aleggia
sul tutto.
Che poi non si abbia almeno un’ottima infarinatura
d’inglese non è poi un problema insormontabile, si lascia
amare dolcemente; è carezza.
Non pare esserci
conflitto.
Siamo ad un crocicchio dove s’intersecano diverse
strade, classica e contemporanea, spunti affini al jazz ed afrori
orientali; musica da camera ed attitudine da colonna sonora.
Una
scintillante parata giocosa ma non gratuita.
Che poi è il
rischio nel quale si incappa spesso in situazioni analoghe.
Opera
intrigante e non tediosa; cura ideale per orecchie troppo
stanche.
Immateriali bellezze.
Voto: 7
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