(Burning Star Records/Alkemist Fanatix Europe 2006)
“A new wave of melodic death-metal has begun”: una nuova ondata di death-metal melodico è iniziata, proclamano perentori i Lunarsea, formazione nata dalle ceneri del combo power-prog Hollowearth, dal retro del loro primo full-length album, “Hydrodynamic Wave”, uscito l’anno scorso per la greca Burning Star.
Un’esagerazione, indubbiamente. Perchè la band formata da Fabiano Romagnoli (chitarre e synth), Angelo Musmeci (voce), Cristian Antolini (basso), Emiliano Pacioni (chitarra) e Claudio Testini (batteria), propone fondamentalmente un death-metal melodico con contaminazioni power e suggestioni prog; non una cosa originalissima, insomma (che, volendo fare nomi, si può descrivere come una sorta di incrocio tra i Children Of Bodom e gli In Flames); tanto più che gli arrangiamenti tendono a ripetersi per tutte e undici le tracce del disco pressoché senza variazioni e la stessa scrittura dei pezzi sfiora pericolosamente la monotonia.
Nonostante ciò, però, “Hydrodynamic Wave” non è tutto da buttar via. Alcuni spunti interessanti ci sono: Dead End Road, He Walked, con il suo bel solo di synth, Evolution Plan.txt, il ritornello avvolgente di The Smokers (quasi – perdonateci l’eresia – una Love Will Tear Us Apart del death-metal), lo strumentale Onirica Frequencies. E poi i cinque dimostrano di sapersela cavare con i loro strumenti – dote sempre più rara nella musica di oggi: in particolare, risaltano soprattutto gli incroci chitarristici tra Romagnoli e Pacioni, supportati, c’è da dirlo, da una buona sezione ritmica.
Sufficiente.
Voto: 6
Link correlati:Lunarsea Home Page