(Autoproduzione 2006)
Amate Strokes, Franz Ferdinand, Interpol e Killers, ovvero tutta quell’ondata di nu-new wave che suscita le ire dei puristi ed allieta i teen-ager che si sono persi la storia del rock post-settantasette? Bene, allora questo ep dei Crop Circle è esattamente quello che fa per voi. Quattro tracce a base di ritmica secca, chitarre nervose e melodie catchy che, ne siamo certi, potranno allietare i vostri pomeriggi estivi. Nient’altro però: di originalità qui non c’è praticamente l’ombra. C’è solo una discreta facilità di scrittura e il piacere di suonare senza prendersi troppo sul serio.
Ad ogni modo risultano interessanti In Another Place, con i begli intrecci di basso e chitarre chiaramente debitrici degli Strokes di “Room On Fire”, o Rainjune, una ballata dal passo marziale e malinconico al tempo stesso, arricchita nel finale da un azzeccato intervento orchestrale; più scoppiettanti, invece, Catch A Dream, un misto di Killers, Interpol e Strokes, e One Two Three Star.
Sufficienza stiracchiata, allora, in attesa del debut album in cui si spera che i margini di miglioramento che queste quattro tracce mostrano diventino realtà.
Voto: 6
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