Ulan Bator ‘Ulaanbaatar’


(Jestrai/Ruminance 2007)

Il gruppo francese Ulan Bator ha raggiunto anche in Italia – soprattutto nella seconda metà degli anni Novanta, con la compagine che andremo a presentare e l’appoggio determinante del Consorzio Produttori Indipendenti – una più che discreta popolarità: “Ulaanbaatar” è una congrua testimonianza del periodo 1993 – 1998 (ventuno brani dal vivo e in studio: particolari le sonorità ricavate dal loro studio/tana “La Guillotine” di Parigi, una vecchia e abbandonata grotta di tufo), quando Amaury Cambuzat (principalmente chitarra e voce) e Olivier Manchion (principalmente basso) “with a little help from” Franck Lantignac (batteria) hanno in sostanza creato lo stile (più rappresentativo) del progetto.
La musica degli Ulan Bator di allora prevedeva dense escursioni strumentali di tipo “sonico” e “krauto”, con sortite verso la forma canzone (spicca soprattutto l’eccellente Lumière Blanche, qui riproposta in una versione dal vivo registrata il 21 novembre 1998 a Mezzago).

Per contattare l’etichetta: (Ivan) promozione@jestrai.com

Voto: 6

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