Fincher, ma che mi combini!!!
Di Alberto Maroni
alberto86a@excite.it
Sabato sera svogliato e passivo, vado a casa, so gia che l’indomani mi alzerò presto per la comunione del cugino, grande abbuffata, e poi ZODIAC!!!
Cazzo, dico, un nuovo film di Fincher, il Fincher di ‘Seven’ e ‘Fight Club’, e sono eccitato dall’idea di un possibile nuovo capolavoro, tanto che mi revisiono per l’ennesima volta ‘Fight Club’ pre-dormita.
I presupposti ci sono tutti, cupa storia su un misterioso serial killer san Francisco anni 60, Donnie Darko come protagonista, e tensione di intrecci narrativi a go go.
Trovo pure due amici che mi accompagnano, cosa strana visto che solitamente sono un solitario del grande schermo; mi tuffo nell’avventura fincheriana.
-Buono l’inizio dell’uccisione fredda dei teenagers in macchina con, credo, Cat Stevens in sottofondo.
Bene, iniziano le ricerche, raccolta di prove, test calligrafici, archiviazione di prove, screzi fra polizia e giornali, qualche altra bella scena di omicidio, altri test, sospetti, ricerche, ipotesi.
Fine del primo tempo.
Usciamo a fumarci una sigaretta.
“come te pare?”
“non è male, ma è solo indagini, pare calligrafico, dovè l’azione, dovè la tensione?”
“daje, mò vedimo, ce sta un altro tempo…”
“và bè”.
Intanto un altro amico parla con la ragazza dei pop corn che le dice che nel secondo tempo il film cambia repentinamente.
Inizio secondo tempo.
Le indagini continuano, passano gli anni, Zodiac uccide ogni tanto, Donnie Darko vignettista indaga anche lui perchè vuole scriverci un libro su, altri rapporti, sospetti, intrighi, svelamento dell’assassino che comunque non viene arrestato per mancanza di prove, sospetti, ricerche, catalogazioni, analisi, ecc. fine.
Usciamo dal cinema un po’ delusi.
“non me l’aspettavo così, non è male, ma non c’è azione, non c’è tensione”
“ segue le indagini pari pari,ma non c’è storia”
“io, se stavo a casa era meglio!”
Cosa dire.
Non mi aspettavo un film di Fincher così. Zodiac è la cronaca delle indagini di un serial killer senza espedienti narrativi, di tensione, di intreccio, né di approfondimento dei personaggi. Le scene più belle sono gli omicidi, le uniche scene dove si vede la regia di Fincher, inquietante e partecipativa, al contrario del resto del film che sembra un documentario sui poliziotti e la stampa. Donnie Darko è bravo, ma non so niente del suo personaggio né degli altri che gli ronzano intorno. E’ un film piatto che segue con salti temporali continui e lineari la cronaca di un indagine noiosa e qualche volta un po’ lenta. Un po’ mi è dispiaciuto.
Meglio rivedersi ‘Seven’.
“ci andiamo a prendere un gelato?”
Ma si dai…
P.S.: il film non è da buttare nel cesso, è accettabile e con qualche buon guizzo, ma è una presa per il culo verso il pubblico, lo fà credere in presupposti che non esistono, gioca con la sua pazienza e i suoi sentimenti.
David, aspetto il tuo riscatto.
Voto: 4