(Heartlines Music/Alkemist Fanatix Europe/Edel Distribuzione 2006)
Grande promozione per l’album di debutto dei Cheope, su cui a quanto pare la Ammonia Records conta molto per avere un buon successo anche all’estero. Francamente, non mi sembra che il gruppo romano abbia grandi carte da giocare sul piano internazionale, e ho i miei dubbi anche su quello nazionale… ma andiamo in ordine.
I cinque romani suonano una specie di misto tra nu-metal, progressive e hard rock, con una certa predisposizione a far risaltare soprattutto il primo, purtroppo. E ciò si nota palesemente nei momenti rappati (evitabili e ormai passati pure di moda) e in diversi riff e ritmi che tendono inevitabilmente al semplicistico.
Stranamente la cosa che lascia più dubbi sul gruppo è proprio la voce del cantante, Erk, che potremmo descrivere idealmente come una brutta imitazione di Hetfield in versione Nickelback; lascia un inevitabile retrogusto di ‘già sentito’ e d’imitazione proprio sgradevole.
Tecnicamente il gruppo se la cava anche bene, anche se non è chiaro se i limiti imposti alla durata degli assoli e alla complessità dei riff siano meramente tecnici oppure autoimposti per non sfociare nell’eccessiva complessità.
Insomma, nonostante qualche pezzo orecchiabile (Leave Me Alone) e qualche svisata pseudoDream Theateresca (Downloadideas), il debutto dei Cheope risulta davvero troppo formulaico per poter riuscire in un genere che ormai ha già superato la fase di saturazione e che necessiterebbe di idee originali sposate alla buona tecnica.
Neanche la decente produzione e l’aiuto del mostro sacro George Marino alla masterizzazione salvano l’album dall’essere appena sufficiente; inevitabilmente portato giù da banalità (il coretto semi-Queen su Colors) e formule unte e bisunte (ritornello di What’d U Want), “Downloadideas” è solo per grandi appassionati.
Voto: 6
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