Sondre Lerche ‘Phantom Punch’


(Astralwerks – Virgin/Emi 2007)

“Phantom Punch” è l’ultima fatica discografica del norvegese Sondre Lerche, salito alla ribalta della scena musicale qualche anno fa con “Two Way Monologue”, disco rivelazione chiaramente debitore del cantautorato di Burt Bucharach, Paul McCartney ed Elvis Costello, da sempre le passioni dichiarate del nostro.
Ciò che stupisce di più di questo nuovo lavoro del giovane musicista nordeuropeo è l’emergere di una insospettata vena rock: canzoni come She’s Fantastic, Airport Taxi Reception, le punkeggianti The Tape e Face The Blood o Phantom Punch (che addirittura innesta su un ritmo spezzato un riff quasi hard), dimostrano la voglia di Lerche di abbandonare i panni del musicista retrò, dall’animo nostalgico, per tuffarsi nei suoni della modernità musicale (in alcuni pezzi sembra quasi evidente il debito con l’attuale scena rock post-Libertines).
Il risultato, però, non è completamente convincente: nonostante la sorprendente abilità del nostro di scrivere melodie gradevoli, il disco finisce con l’apparire anonimo, piatto. Non è un caso che il pezzo migliore sia Happy Birthday Girl, sette minuti all’insegna di un crescendo trasognato con venature psichedeliche – e che dunque pare fuori posto in un album così “rock”.
Rimandato Sondre Lerche, dunque, ma con la speranza che, nel prossimo disco, trovi qualcosa di nuovo da dire. Le capacità ci sono tutte e la voglia, a quanto pare, anche.

Voto: 5

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