(Autoproduzione 2005)
A volte l’ammirazione per qualcuno può tradursi in emulazione, accettazione acritica di stilemi e cliché. E’ il caso dei padovani Venerea, formazione nata nel 2003, capitanata da Nicola Tonin (voce e chitarra) e dedita ad un grunge robusto e sanguigno, palesemente debitore del sound dei Pearl Jam.
Basta ascoltare il pezzo d’apertura, Anemico, per rendersene conto: riff robusto, sezione ritmica essenziale e ritornello-esplosione, con la voce di Tonin che pare proprio quella di Eddie Vedder. Intendiamoci, il disco non è totalmente disprezzabile. L’opening track, le tiratissime Eva Dentro (vicina a certe cose dei Verdena), Il Sonno Delle Parole e Nel Buio sono anzi gradevoli e riescono a strappare qualche applauso.
Il punto, però, è che anche gli episodi migliori del disco denunciano scarsa personalità: il sound dei Venerea (dalle chitarre al cantato) è troppo debitore dei Pearl Jam per non suscitare fastidio e lasciare soddisfatti. Rimandati.
Voto: 4
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