Scatole Sonore News

Scatole Sonore – Rassegna di Musiche Arti Visive E Performative. Giovedì 4 Ottobre 2007 – Rialto Sant’Ambrogio Via Sant’Ambrogio, 4 – Roma. Click Per Infos.

SCATOLE SONORE
– rassegna di musica, arti visive e performative –

rialtosantambrogio
via s.ambrogio, 4 – Roma

giovedi 4 ottobre ’07

h.: 20:30 esposizione foto di:
REGINA ORIOLI

h.: 21:00 sala reading:
AMELIE TRITESSE (Manuel Graziani, Strelnik, Iver & the drIver)

h.: 22:00 sala performance:
ALESSANDRA CRISTIANI

h.: 22:30 sala concerti:
FUZZ ORCHESTRA
UNCODE DUELLO

www.rialtosantambrogio.org
www.scatolesonore.org
www.myspace.com/scatolesonore
www.myspace.com/uncodeduello
www.myspace.com/fuzzorchestra
www.myspace.com/amelietritesse
www.myspace.com/reginaorioli
www.blowupmagazine.com
www.kathodik.it
www.rocklab.itwww.sands-zine.com
www.aferecords.com
www.wallacerecords.com
www.setoladimaiale.net
www.ctrlaltcanc.tk
www.burpenterprise.com
www.nuovamusicarurale.it
www.homemadeavantgarde.it
www.soundmetak.com
www.wallacerecords.com/amerecords
www.chewz.net
www.marinaiogaio.net
www.webcityradio.it
www.radiogagarin.eu
www.radiocittaperta.it    (PUZZLE, ALTERNITALIA)
www.coniglioeditore.it
http://tempia.splinder.com
www.myspace.com/tempianet

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REGINA ORIOLI
Flou
Evanescente, sfumato, sfocato, vago, indefinito, morbido, vaporoso.
In macchina in Romania: un treno, il Danubio, persa con la luna piena in Transilvania, la pioggia a Bucarest, cunici che attraversano la strada…
I sogni che vorrei fare. La possibilita’ di far esistere il mio sguardo, cio’che vedo quando levo le “protesi”, gli occhiali per la miopia che continuo a considerare un dono.
L’ebrezza di conservare un momento, quel momento, evanescente, vago ma quello; nessun altro uguale.

Laureata in Scienze Politiche, Storia dell’Europa Orientale.
Dieci anni fa il primo film come attrice, e poi altri.
L’idea di viaggio, le immagini.
La fotografia, soprattutto, come un modo per comunicare senza parole.
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AmelieTritesse

Né mondi fantastici, né donnine col nasino all’insù, AmelieTritesse è un progetto fatto di parole e suoni, voci e strumenti, letture e canzoni. Nato per supportare un reading, è diventato qualcosa di più composito che prende spunto dai brani del romanzo breve di Manuel Graziani “La mia banda suona il (punk)rock” (Coniglio Editore, 2007), passa attraverso i racconti accatastati da Strelnik in “A Pinokkio’s Bloody Binary Story” (nero_passero, 2007) e si dilata sulle musiche appositamente create dal duo sonoro Iver and the drIver. Un reading musicato, dove elettronica e indie rock da cameretta strizzano l’occhio alla lettura di microstorie “fantattuali”.

Manuel Graziani (letture, rullante & cassa): scribacchino perimetrale, ha pubblicato la raccolta di racconti I due pusher (Demian, 1997), la biografia Giuseppe Caporale – Un veterinario al servizio dell’uomo (Edizioni IZSA&M, 2005), il romanzetto La mia banda suona il (punk)rock (Coniglio Editore, 2007) e alcuni racconti su cataloghi, riviste e antologie. Dalla fine degli anni ’90 scrive di garage punk e di libri, attualmente collabora con le riviste “Rumore” e “Mente Locale”. Autoconvintosi di essere un brav’uomo al servizio del rock’n’roll, ha messo su il blog www.manwell.it.

Strelnik (letture & logo): apolide toscano, web designer e bit-worker. Blogger dal 2001, videomaker per Kinobit, collettivo vlog dal 2005. Un anno dopo contribuisce alla nascita e alla diffusione di radio catrame19. Siamo al 2007 quando pubblica per i segni inquieti della nero_passero A Pinokkio’s Bloody Binary Story, raccolta di 37 riscritture della fiaba collodiana per opera d’autori venuti dal web. Il 2008 lo vede maluccio ( www.strelnik.it/blog/).

Giustino Di Gregorio (suoni & arrangiamenti): vive e lavora con alle spalle la montagna abruzzese più nota fuori regione, il Gran Sasso. Nei primi anni ’90 è stato un pioniere della scena del taglia e cuci all’italiana, un’attività che pur levandogli tante meritate ore di sonno gli è valsa la considerazione di un genio del rumorismo mondiale come John Zorn, produttore del suo omonimo debutto del 1999 (uscito appunto per la Tzadik Records di Zorn).

Paolo Marini (chitarre & voce): negli anni ’90 è passato attraverso diverse esperienze musicali come il cantare e suonare il basso negli Orange Indie Crowd (Choke your-gas-M, Vurt Records, 1998), il cantare e suonare la chitarra nei Famous Player e lo scrivere accenni di brani con il nickname Matt Murdock. Interrotta l’attività di suonatore per quella di intervistatore e redattore della rivista Mood, è tornato sui suoi passi per dar vita assieme a Giustino Di Gregorio al progetto Iver and the drIver (Samples and Oranges, Ghost Records, 2006).

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Alessandra Cristiani
Premio Excelsior come migliore attrice per il corto La foto, regia Sara Masi (1997). Dal teatro di marca odiniana (Teatro Potlach, Toni Cots, J.P.Denizon, Teatro de los Andes, Nino Racco, Naira Gonzalez) approda alla danza attraverso una personale esplorazione del training fisico dell’attore. Studia con Masaki Iwana, Hal Yamanouchi, Domenique Dupuy, Moses Pendleton, Giovanna Summo, Akira Kasai, Akaji Maro, Tadashi Endo, Ko Murobushi, Joko Muronoi, Hisako Horikawa, Toru Iwashita. Qi-Gong con Solene Fiumani, Educazione respiratoria e posturale con il trainer Giuseppe Ravì. Si laurea in Metodologia e Critica dello Spettacolo con la tesi: Masaki Iwana e la tradizione del “Buto Bianco”. “The Inthensity of nothingness”: Una metodologia della danza. Crea e dirige con il gruppo danza Lios, la rassegna Trasform’azioni (Teatro Furio Camillo). Lavora con Fabrizio Crisafulli, Roberto Latini, Massimiliano Civica, tra i maggiori esponenti del teatro di ricerca italiana. E’ nella compagnia Habillé d’eau diretta da Silvia Rampelli: “Enzimi Danza 2002”, “Generazione Scenario 2003”, segnalazione della critica all’edizione 2004 dell’International Teatarfest di Sarajevo, premio “Movin’Up2004″, La Biennale di Venezia 2005- sezione Teatro, curata da Romeo Castellucci.
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Fuzz Orchestra nasce nel 2005: Luca Ciffo (chitarra e voce), Fiè (manipolazioni analogiche) e Marco Mazzoldi (batteria), parallelamente alle altre esperienze già avviate (Bron Y Aur, Collettivo A6, etc.) decidono di dar vita ad una band che si muova su coordinate differenti da quelle che caratterizzano gli altri progetti che li vedono coinvolti. Partendo dall’improvvisazione radicale, la band arriva alla definizione di un suono che, ad oggi, si basa su strutture di matrice rock, prodotte da batteria e chitarra, su cui si innestano contributi da film e vecchi vinili, flussi noise e manipolazioni audio in tempo reale.

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UNCODE DUELLO
PAOLO CANTU’  XABIER IRIONDO
Conclusasi l’esperienza A Short Apnea ci siamo trovati a riflettere su una collaborazione che, attraverso vari progetti (Six Minute War Madness, A Short Apnea, Tasaday, Four Gardens in One etc..), dura ormai da dodici anni; periodo nel quale ci siamo scambiati esperienze, abbiamo suonato e sperimentato, letto e ascoltato; abbiamo avuto incontri (e scontri) importanti, progetti nati e dissolti. Anni in cui abbiamo sviluppato, a volte inconsciamente, dei codici personali che sono stati l’anima del nostro rapporto con la musica e con le persone con cui l’abbiamo creata (e tutt’ora creiamo). Abbiamo quindi pensato che fosse il momento di fare qualcosa che fosse in tutto e per tutto l’espressione delle esperienze vissute insieme. Uncode Duello nasce quindi come progetto a due , dove i codici vengono negati e allo stesso tempo svelati e rimessi in gioco, dove le collaborazioni con nuovi e vecchi amici, sono il campo per sviluppare ulteriormente il nostro modo di comunicare, e di essere, attraverso la musica.”
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