Di Marco Loprete
Chi conosce Dylan Dog, personaggio dei fumetti ideato dalla fervida e geniale immaginazione di Tiziano Sclavi, conosce benissimo l’amore che “l’indagatore dell’incubo” nutre per gli animali – siano essi cani, gatti, pesci e quant’alto. Ed è proprio la zoofilia del protagonista della serie a fumetti più venduta in Italia ed edita da Sergio Bonelli ad essere al centro di questo grazioso volumetto di Alessandro Paronuzzi.
L’autore, veterinario e scrittore (ha curato per Stampa Alternativa, tra gli altri, volumi come “La discarica dei 101”, “Aforismi per la fioritura dell’anima” ed il più recente “Zoccoli e criniere”), analizza infatti proprio questo aspetto così peculiare del fumetto, ricollegando la zoofilia di Dylan Dog (e, indirettamente, del suo creatore) all’attenzione presente nelle storie dell’eroe bonelliano per i diversi, gli emarginati, i mostri.
Sotto questa luce, Paronuzzi analizza le storie dell’indagatore dell’incubo, soffermandosi su aspetti in esse presenti come l’amore per cani e gatti, l’odio verso la caccia, la vivisezione, l’abbandono ed altre forme di crudeltà verso gli animali, arricchendo la parte testuale con 82 splendide tavole tratte da svariati albi.
Un libro insomma sincero ed appassionato che, oltre ad indagare un aspetto curioso ed originale dell’universo di Dylan Dog, si spera possa far emergere ancora più decisamente la necessità di un rapporto equilibrato, fondato cioè sul rispetto, tra uomo ed animale.