(Resonant 2007)
L’austero “post-rock” sciorinato in “The Glass Bottom Boat” dal progetto statunitense Carta (responsabile principale il chitarrista Kyle Monday) ricorda le atmosfere strumentali dei primi Giardini di Mirò (per fare un esempio nostrano e lampante: sentire South Circolar e Oliva), soprattutto negli interventi del violoncello e della tromba.
Gli strumentisti radunati da Monday sono di tutto rispetto: per fare un esempio, in Kavan il piano è suonato da Jared Matt Greenberg e il basso da Sacha Galvagna (già nei Charles Atlas); il violoncello e gli arrangiamenti d’archi sono a cura di Alexander Kort (dei Subtle). Il nucleo che affianca il compositore principale in questo CD è però composto da Jason Perez (chitarrista, tastierista e coautore di Burning Bridges, Simultane e Perdido), Sarah Bell (multitastierista e alla voce nel brano che da il titolo all’album), Raymond Welter (bassista; chitarrista presumibilmente solo in Simultane, visto che in quella traccia il basso è nelle mani di Eli Crews) e Sonny Culbertson (discreto e raffinato alla batteria e alle percussioni).
I dieci brani non si caratterizzano per particolari variazioni o cambi di atmosfera (un po’ più vivace in If Not For You Then Not For Me, dove si sente qualche lontano richiamo “progressivo”), ma sono molto curati e ben suonati (ottimo il lavoro di Eli Crews in studio, capace di “impastare” parti strumentali registrate in periodi anche molto diversi, dal 2003 al 2006).
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Voto: 6
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