(Mercury Records 2007)
La carriera solista di Mark Knopfler, storico leader dei Dire Straits, una delle formazioni di punta del rock britannico degli ultimi trent’anni, ha sempre tendenzialmente prediletto l’esplorazione di territori musicali tipicamente americani. Era così in dischi come “Sailing To Philadelphia”, “The Ragpicker’s Dream” (probabilmente il suo capolavoro), “Shangri-la” e “All The Roadrunning”, registrato in collaborazione con una delle regine del country americano, Emmylou Harris.
Con quest’ultima opera, “Kill To Get Crimson”, il grande chitarrista e songwriter inglese ha prodotto un disco folk dal sapore marcatamente british. Basta ascoltare tracce come le splendide The Scaffolder’s Wife, Heart Full Of Holes, Secondary Walz, Madame Geneva e In The Sky, arrangiate prevalentemente per chitarra acustica, flauto, sassofono e clarinetto (Chris White, già negli ultimi Dire Straits), accordion (Ian Lowthian) e violino (John McCusker).
Del passato rock del nostro rimane traccia solo in Punish The Monkey; ma anche qui le acrobazie chitarristiche sono ridotte ai minimi termini: l’impressione è che, col passare degli anni, Knopfler, pur non perdendo il suo leggendario ed originalissimo tocco, si sia concentrato più sullo scrivere canzoni che non sulla dimostrazione di abilità tecnica – del resto, ne ha ancora bisogno?
Nel complesso, dunque, “Kill To Get Crimson” è un ottimo disco, che, nonostante qualche momento non propriamente entusiasmante, aggiunge al repertorio dell’artista alcune autentiche perle.
Voto: 7
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