Steve Peters ‘Three Rooms’


(Sirr-ecords 2007)

“Three Rooms” è il quinto cd pubblicato a proprio nome da Steve Peters in nove anni di attività, ragion per cui, suggerisce un’andatura di sicuro parsimoniosa nella produzione del musicista americano. La magnificenza di quest’opera si riscontra nelle tre composizioni elettro-acustiche e nel loro modo / metodo di evolversi e rapportarsi con il tempo, con il silenzio e con l’ambiente circostante. Schive e certamente estreme, Delicate Abrasions, Center Of Gravity e Mountains Hidden In Mountains fanno molta attenzione a dialogare e comprimere in un solo organismo i fattori sovra-citati. La prima ‘cartolina’ è una fessura profonda composta da un vortice, in lento sviluppo, di ambient nero-pece, il quale accinge a sé un ampio insieme di ‘piccoli suoni’: frequenze singhiozzate, graffi, piccoli fastidi e battiti strozzati, sospiri, ronzii, oscillazioni, gocce d’acqua e di altre oscure sostanze che s’infrangono sulla terra, su di un piano ‘ignorato’, a lenta cadenza, e modellando così un’originale assemblaggio dal mood simil-sincopato. Nella seconda suite, al contrario, ci si imbatte in una fuoriuscita di materia sonora più costante e compatta. Il registro principale è affidato alla registrazione del respiro dello stesso autore il quale, sicuramente trattato, si trasforma in un soffio convulso, mulinante… che sale e scende di volume per tutto l’incedere (soavemente infinito) del brano, mischiandosi di tanto in tanto a rumori di sfondo che sembrano spostarci nelle prossimità di un aeroporto, con i suoi incessanti ‘movimenti’. E’ ovviamente normale che il 99 % delle impressioni, qui descritte, rimangono nettamente personali, consegnando al futuro-singolo fruitore il compito (astratto) di lasciare navigare liberamente l’immaginazione all’interno di questi fantastici soundscape. Comunque, sempre rimanendo in Center Of Gravity, posso dire che il target sondato, elettro-acustica ‘atmosferica’, rimembra molto i lavori precedenti di Peters. Il terzo panorama sposta le coordinate in contesti ‘para-zen’, meditativi e molto essenziali. Mountains Hidden In Mountains, di fatti, è un esame attento sul suono-rintocco prodotto di una ‘campana densho’e sulla successiva manipolazione a forma di drones ‘niblockiano’.
Altro che discreto assaggio o semplice lavoro di matrice sperimentale, “Three Rooms” è un’altra delle tante perle rilasciate con ponderazione da questo grande scultore di suoni moderni.

Voto: 8

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