Scatole Sonore

La comunità di Scatole Sonore non cede.

 

di Sergio Eletto

elettosolare@yahoo.it

Si intravedono i primi, seri ‘bagliori’ autunnali e l’interesse si ripone, quasi con magico automatismo, sulla novella stagione di ‘Scatole Sonore’, la terza che si è appena avviata nella capitale. Un incontro di forme e pensieri indipendenti sino al ‘midollo osseo’, un resistente e coscienzioso meltin-pot di musiche e arti sperimentali che, per nostra fortuna, non ha mostrato nessun segno di fatica e cedimento. L’organizzazione, la mente e il cuore interno, anche se scossa da piccoli incidenti e assottigliamenti vari, ha rigato dritto con costanza, superando fatiche immani e quotidiane che alla fine, fortunatamente, hanno condotto ad un ‘evidente’ successo di pubblico e non solo.
Questa prima puntata ‘scatoliana’ si apre con le parole di uno dei maggiori interessati, Marco Carcasi, il quale lancia una panoramica piuttosto ‘romantica’ sul passato, sul presente e inevitabilmente sul futuro.
Il prosieguo è dedicato all’ultima impro-session, registrata su supporto, che ha concluso la precedente annata e dove, in una simbiosi ‘sculturea’ perfetta, hanno interagito con materiale totalmente improvvisato il duo Kar, il misticismo ambient di Gigi Masin, la table-guitar di Giordano Giorgi e il giovane Alessandro Monti. La serata in questione è quella del tre maggio scorso dove, oltre ai nomi menzionati sopra, hanno partecipato all’evento anche gli artisti visuali, Stefano Taiuti e Gun Kawamura.

Pensieri rilasciati da Marco Carcasi:
Scatole Sonore 2005/2006, Scatole Sonore 2006/2007, Scatole Sonore 2007/2008 (in partenza)…
… non mi par vero, sembrava non c’è la dovessimo fare ad arrivare a questa terza stagione, difficoltà di tutti i tipi, eppure eccoci qua. Rispetto all’ultima stagione, che dire, set che mi hanno colpito molto: la verve rock ‘vera’ degli Enfance Rouge, la dolcezza diluita in salsa di cicuta di Daniele Brusaschetto, l’insospettabile potenza espressa dagli Ossatura (veementi, il perfetto contrario degli spettrali passaggi su cd), il caleidoscopio post-tutto dei Vonneumann, il drumming fulmineo e costante di Stefano Giust unito alla classe di Vito Maria La Forgia e Giuseppe Mariani, l’assenza e la fisicità del duo Fhievel / Luca Sigurtà, il classico, e da me adorato, Gigi Masin, l’altro quasi classico (lo diventerà presto) Alessandro Monti.
Altri ne dimentico, a qualcuno farò un torto, la memoria è quel che è!!!
Se penso che con questa stagione veleggiamo all’incirca con un centinaio di artisti coinvolti, mamma mia; e poi c’è la sala performativa con Flavio Arcangeli, Samantha Marenzi, Giampaolo Ursino, Gianluca Rondina, Stefano Carbutti, Manuela Giovagnetti, Sabina Broso e Gianni Staropoli, Donato Simone e Simona Pietrosanti, Alessandra Cristiani ed Emiliano Panepuccia, Manuela Caraffa ed il duo Giano, Stefano Taiuti ed Anna Franceschini, Stefania Salvadori e Gun Kawamura.
Una ridda di corpi in movimento, immobili, di lato, frontali, all’assalto, in contemplazione-contemplati, scrutati, evitati, materia, forme, immagini, colori… qualcuno, anche in questo caso, la memoria se lo gioca.
Poi il futuro.
Il Rialto: senza il quale non ci saremmo mai stai, l’incitamento e lo spalleggiamento continuo di Luisa e Veronica, l’aiuto di Luca e Gabriele, preziosi, indispensabili…
I progetti futuri.
Il network Tempia: il tentativo di creare un percorso artistico / culturale per strutture al limite. Un contenitore aperto dove esercitare la propria alterità, mischiando il proprio humus con quello degli altri, un tentativo di creare un itinerario stabile in giro per l’Italia, che dia voce alle varie forme isolate (tutto nato in combutta con Sands-Zine, Afk Records e Setola di Maiale), un myspace da visitare (www.myspace.con/tempianet), una presentazione dal vivo, il 21 e 22 novembre, presso il Rialto con una decina di situazioni musicali, performer, visual, un tentativo futuro di invadere la penisola con micro-cellule Tempia.
Poi.
Scatola Bianca in partenza: l’unione improv fra audio e linguaggio (scrittori e case editrici che entrano in session con musicisti dell’area avant-romana e non), altri luoghi in preparazione dove preparare altre pozioni ‘scatoliane’…
Il programma di quest’anno, l’apertura ai reading di piccole case editrici, la parola che si fa largo fra suoni, corpi ed immagini. L’audio con Uncode Duello, Fuzz Orchetra, Tasaday trio, Lendormin, Vonneumann, Crista Pfangen, Camusi, Jealousy Party, Spirale, M.a.z.c.a., Roberto Fega/Gi Gasparin, A… una serata che vorrebbe essere dedicata alle etichette indipendenti e una chiusura con una due giorni.

Impro Ensemble del 03-05-07
Alessandro Monti
Gigi Masin
Kar
Giordano G.

E’ da molto tempo che i Kar guardano all’opera di Gigi Masin con stima e ammirazione. Lo stesso viene ricambiato da Masin che con il duo romano ha già saldato una stretta collaborazione.
Ciò che trapela dai quaranta minuti riportati sul cd è un racconto sonoro ‘ad alta intensità’, in perenne ascesa emotiva, oscuro e allo stesso tempo solare, dove si miscelano esperienze di delicato ambient e metodologie elettro-acustiche. Dentro questo contenitore (ri)bollono strumenti acustici (come il basso e la chitarra), tastiere, mixer e oggetti; e nessuno di questi strumenti tende a predominare sull’altro. Il flusso, la MATERIA concepita è una e indivisibile, favorita da un clima crepuscolare che si avverte sia nelle ‘prove’ analogico-elettroniche, sia nei micro-giochi improv provocati dalle corde. E’ proprio il (sottile) contrasto tra elettricità e riflessione elettronica a divenire il principale manifesto di questa improvvisazione; una sarabande che conferma il carattere spirituale di Masin, e al contrario, sfodera un’anima totalmente nuova per i Kar, ossia meno tribale e secca. Contemporaneamente si presentano al ‘mondo intero’ due freschi talent scout della sperimentazione oltranzista: Giordano Giorgi, già metà del duo performativo Giano, e Alessandro Monti, co-partecipe ad altri nomi della ‘non-etichetta discografica indipendente’ Stella Nera.

Il quattro Ottobre, come dicevamo, si è aperta la nuova stagione con una serata che ha visto musicalmente l’accoppiata Fuzz Orchestra e Uncode Duello, e artisticamente un trittico di proposte sospese tra la sala reading con Amelie Tritesse (Manuel Graziani, Strelnik, Iver & The Driver), la sala performance con Alessandra Cristiani e l’esposizione di Regina Orioli.
Giovedì primo Novembre si proseguirà con Valentina Luzi, Massimiliano Nuzzolo al reading, kERAMIk Papier (teatrAria) e la sala concerti riservata a Lendormin, Wu Fei / Tasaday Trio e un’apparizione davvero speciale di IOIOI.

http://www.myspace.com/scatolesonore
scatolesonore@yahoo.it

http://www.scatolesonore.org