(La Locomotiva/Venus Distribuzione 2007)
“Come un fiore” è un lavoro assai particolare e – dobbiamo riconoscerlo – molto più riuscito del precedente CD di Stefano Giaccone, “Tras os montes”: innanzitutto perché la sua natura di “concept album” (sulla morte) lo ha reso compatto (nonostante sia accreditato come un lavoro a più mani), nella sua austerità e durezza (esemplare L’uomo dentro). Il fatto che il cantautore piemontese sia in questa occasione circondato non solo dall’arrangiatore gallese Dylan Fowler (già all’opera nella precedente compilazione), ma dalla “crema” indipendente subalpina – Tommaso Cerasuolo e Gigi Giancursi dei Perturbazione, gli Airportman, Art e Ale Malaffo – ha reso gli apparentemente scarni suoni di Giaccone più stimolanti (sentire la bella modernità di Leo e Come un fiore). Merito soprattutto di indovinati arrangiamenti strumentali (Cassiopea).
Un po’ meno efficace la riproposta di Adesso sì di Sergio Endrigo (già coverizzata da Lucio Battisti) – meglio Albion di Chris Wood (a partire dall’iniziale, limpida e secca, declamazione alla Massimo Volume) – ma non da inficiare la forza di “Come un fiore”.
I testi delle canzoni sono reperibili sul sito www.la-locomotiva.com
Voto: 7
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