(Havin’ A Laugh Records/Self distribuzione 2007)
«The voice of Oi! is calling you… With a message that is true… Punky herberts straight and skin… All of you come on in… Cos Oi’s for skins and Oi’s for punks… It’s fun and fury, real urban funk… The voice of Oi is unity… The beat of the street is you and me… United is the thing to be… United against society… Think how strong we can be… United against society… So stick together and see it thru… Strength thru oi is me and you… Let them twist our every word… But we’re gonna be heard… Cos oi aint about having a fight… Oi ain’t ever about black v. white… The voice of oi is unity… No them and us just you and me… United is the thing to be… Power to the people not anarchy… Think how strong we will be… United against society.»
(da United del poeta oi! Garry Johnson)
Spero siate d’accordo con il sottoscritto, se ha inaugurato la recensione del dodicesimo lavoro in studio dei savonesi&seminali Klasse Kriminale con i versi ‘misticheggianti’, fuoriusciti dalla penna di un personaggio cardine per tutto il movimento Punk and Oi! planetario.
La scelta di aprire con le parole del poeta Oi! Garry Johnson non avviene solo e perché anche Marco Balestrino & Soci dispongono l’inserimento in “Strenght & Unity” di uno dei tanti poemi-secchi (di)stillati dallo scrittore della workin’ class, come appunto Land of Hope and Glory, recitata alla bisogna dalla voce di Emanuela; tale opzione va oltre, omaggiando a sua volta, e nel migliore dei modi, la coerenza (con la C maiuscola) che da anni è un punto di forza (ASSOLUTO) nelle note rivoltose del combo ligure.
In questo caso, il ritorno con un full lengh è festeggiato in grande stile: digipack curato, belle foto e traduzione ‘simultanea’ di tutti i testi in inglese. Una ripresa nel movimento punk e skin significativa, che trasuda tutto l’orgoglio e la serietà con cui i K.K. si sono contraddistinti nella stesura di un rock ‘n’ Oi! semplice ma diretto, esplicito, combattivo, rivolto à mo di pugno contro la società odierna, contro il capitalismo e contro le (ipocrite) ragioni del ben pensare borghese. Sono molti i testi che anche adesso vibrano nell’aria come denunce al vetriolo, come (sane) rivendicazioni di un modo d’essere ‘diversi’, autentici, vivendo a pieno rigore quella ‘way of life’, che tanti kids sinceri ancora oggi sfoggiano con determinazione e (non poco) coraggio.
“Strenght & Unity” è tutto ciò, ma anche di più; è impossibile criticare un gruppo che foggia così tanta passione, e anche se certi brani potranno suonare semplici, è la genuinità del buon vecchio punk che conta… e che, ringraziando IDDIO, conterà anche tra cent’anni.
Ragion per cui, se amate pilastri come Nabat e Rough, e privilegiate particolarmente l’aspetto pimpante-melodico, pogherete senz’altro durante l’ascolto frizzante di Non è un Gioco, lo spaccato H/C sociale di Nulla, la zoomata autobiografica con Klasse Kriminale, l’idealismo e la nostalgia della tirata Ribelli (con tanto di coretto in bella mostra), il pessimismo di Sono Stanco; vi commuoverete con l’omaggio di Daniele (sentito ricordo di un amico scomparso), la cover di Redemption Song (canzone scritta da Bob Marley e cantata a suo tempo anche da un grande Joe Strummer) e fischierete in allegria i motivetti ska e rocksteady di Demolition Dance e The March of Rude Boys & Rude Girls (cantata in inglese dalla voce cool e sensuale di Emanuela). In Dove è Finito il Punk si percepisce a chiare lettere il disgusto dei nostri per l’odierna cultura (finto) alternativa, quella che passa anche (e purtroppo senza freno) attraverso MTV e le discoteche del sabato sera. La verve politico-sociale dei K.K, in definitiva, passa soprattutto per l’analisi della (dura) vita quotidiana, dell’orgoglio identitario skin, e come sempre, mediante precise e chiare posizioni anti-razziste, insite dalla nascita nei rivoltosi di Savona.
Voto: 7
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