(GoDown/Audioglobe 2007)
Se siete pronti per essere bruciati vivi da una granitica ondata di lava, questo è il disco che fa per voi. Gli Undedogs esordiscono con un disco di purissimo heavy/stoner, nel quale la voce del cantante/bassista, Simone Vian “Sabbath”, gioca col falsetto e con l’epica, ribassando il suo strumento ed il chitarrista, Michele Fontanarosa, non fa altro che vomitare calore estremo, tale da ambientare il sound del trio nel deserto californiano.
Negli Undegogs convivono tutti i principali nomi dello stoner: Kyuss Queen Of The Stone Age, Nebula e Fu Manchu, senza dimenticare il gruppo padre del genere, vale a dire i Black Sabbath, strizzando l’occhio anche alle bizzarrie dei Melvins e allo stakanovismo dei Motorpsycho.
Il trio inizia con il cosmic-blues di Wise guys con una ritmica particolarmente incandescente, grazie all’ottimo lavoro di Marco Brunello “The hell” dietro le pelli e prosegue con You don’t perfettamente collocabile tra Kyuss e Qotsa, mentre Lava star è maggiormente divincolata e più rollata con un richiamo vocale a Mark Lanegan. Fuckoverband ci riporta direttamente ai fulgidi anni a cavallo dei ’70 e She spills blood ha in sé la matrice del rock scandinavo, per la sua frenesia, contrastata dal falsetto di Vian.
Un ottimo debutto e aspettiamo di vederli far bruciare i palchi di tutta l’Italia e non solo.
Voto: 7
Link correlati:www.myspace.com/underdogstown