(Psi Records 2007)
Certo che c’è ne vuole di fantasia per parafrasare “Contraption” come l’incrocio tra l’estetica funk di James Brown e il modernismo più oltranzista.
I Bark!, alla seconda prova come trio, per la PSI di Evan Parker, irrobustiscono la propria estemporaneità con un’improvvisazione pietrosa, indocile, che non rievoca il retrogusto (di scuola) free della madre patria Inghilterra, ma al contrario, infonde alla sua essenza due distinte form(ul)e che, dritte-dritte, catapultano dalle parti nostre: il jazz metafisico e futurista degli I/O e la destrutturazione di tempo&suono tout cour dei Sinistri.
Rex Casswell (chitarrista e già impresso nella storia per i precedenti con Stock Hausen & Walkman), Phillip Marks (batteria), Paul Obermayer (samples e new entry in questione) attingono dai primi l’orientamento a preservare stimoli jazz(o)logici, e dai secondi, il ‘manierismo’ anarchico, sperimentale e dirompente con cui (co)penetrare e dissolvere-stravolgere l’intero mood tradizionale di cui sopra.
Un viatico provvisto di piacevoli-contraddizioni che si infiltra simbolicamente in tutto “Contraption”, facendosi manifesto perfetto della meravigliosa aria di ‘non certezza’ insistita a dovere per tutte e nove le piste. Se per la materia dell’improvvisazione, ciò che erotizza di più l’affezionato, è l’essere coscienti di non essere mai certi del possibile sviluppo adottato dagli strumenti, i tre dai Bark! alchimizzano una specie di sconosciuto e spregiudicato afrodisiaco dell’arte dello spiazz(A)mento.
Voto: 10
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