(Load Up/Venus 2007)
Tanta gavetta, tanti palchi e festival, questa band umbra, grazie al lodevole supporto del Red House di Senigallia e ad una delle sue etichette, la Load Up, si è decisa ad esordire con un ottimo cd di rock in italiano ben virato e quadrato. “Forme naturali”, infatti, è essenziale, dato che in poco più di mezz’ora i cinque artisti hanno condensato nove canzoni che ruotano intorno ad un ottimo pop-rock italiano, con guizzi nel più pregiato hard rock di matrice Usa. Nelle loro chitarre e nella spesso serrata base ritmica, si riscontrano spesso echi di System Of A Down o del post grunge dei Foo Fighters e lo stoner di Come ruggine che poi ottiene la quadratura del cerchio con un ottimo pop-rock. Tuttavia, questi riferimenti non sono ingombranti, ma fungono da spunti e da punti di riferimento. Il cantante Martin Urbani ha delle notevoli doti vocali, flessibili, in quanto è in grado tanto di aggredire, vedi lo speed new metal rabbioso Tra i denti, quanto di esprimere al meglio la sua melodia, come il miglior Francesco Renga, in Cenere. I testi poi sono perfettamente appropriati alla musica, spesso introspettivi e ruotano anche intorno alla sfera relazionale. Il più interessante è sicuramente Canzone della fine, dove il post-grunge sostiene un brano che ha dei risvolti ermetici e forse ambigui, dato che le tematiche affrontate sono la solitudine, la fine ed il futuro. Date le premesse e la loro esperienza, dal vivo devono essere travolgenti.
Voto: 8
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