Di Marco Loprete
Che film meravigliosamente assurdo che è questo “Lars e una ragazza tutta sua”, diretto dall’americano Craig Gillespie, qui alla sua seconda opera dopo il non brillantissimo esordio (sempre nel corso del 2007) con la commedia “Mr. Woodcock”.
In “Lars e una ragazza tutta sua” si racconta la storia di un giovane timido, introverso e complessato (uno straordinario Ryan Gosling) il quale, per trovare scampo alla tremenda solitudine che lo affligge, compra via internet una bambola gonfiabile. Fin qui non ci sarebbe nulla di strano; senonchè Lars porta in giro la sua Bianca (questo il nome della bambola) per il piccolo paesotto in cui vive presentandola come la sua ragazza, parlando con lei e comportandosi come se questa fosse un essere in carne ed ossa.
Facile immaginare le reazioni della piccola comunità di fronte ad un comportamento così insolito; meno prevedibili le gag che Gillespie e la sceneggiatrice Nancy Oliver snocciolano per tutta la durata del film; perfetto il finale (di cui non vi diciamo nulla per non rovinarvi la sorpresa), che, pur essendo happy, evita melensaggini da commedia sentimentale hollywoodiana.
La grandezza di questo film, insomma, sta nel modo in cui viene raccontata la storia di una solitudine atroce come quella di Lars, mescolando commedia, tragedia ed assurdo in maniera impeccabile, così che il film riesce a tenersi ben lontano dal ridicolo – rischio assolutamente non remoto in operazioni di questo genere.
Onore dunque a questa piccola grande pellicola, con la speranza che abbia il successo ed i riconoscimenti che merita.