(UK Division/PlasticHead/Alkemist Fanatix Europe/Audioglobe 2007)
Trio varesino che ci propone il loro particolare stile tra Primus, Jane’s Addiction e nu-metal vario e indefinito.
Peccato che nel 2008 un album così abbia esaurito ogni minima utilità, e non certo perché arrivato fuori tempo, ma per tentare di farsi notare in una nicchia così ci sarebbe un disperato bisogno di materiale che funzioni.
E se tecnicamente i Vitreo i numeri pure li avrebbero, in quanto a songwriting lasciano molto a desiderare. I testi sono un papier mache di robaccia già sentita e non se ne trova uno che abbia un minimo di senso o una qualsivoglia profondità che vada oltre un graffito cittadino. Non dico sia necessario per tutte le band avere una fonte d’ispirazione reale, però di sicuro aiuterebbe i varesini non poco. Si salva Dwarvesong che perlomeno tenta la strada della simpatia.
In quanto a effettiva creatività i tre son molto indietro rispetto ai loro ispiratori, tutti i pezzi non vanno al di là del solito strofa-ritornello-bridge e stufano con una certa facilità. Personalmente son rimasto favorevolmente impresso solo dall’orecchiabile Reflections (che indicherebbe una direzione più sensata rispetto a Rain Down) e alquanto contrariato dalla Creed/Staind scopiazzatura di Time Enough, che se tradotta in italiano sarebbe probabilmente scambiata per presa in giro, visto il ritornello che dice “Tirerò fuori la testa dal mio culo”.
Pollice in su per la produzione invece, pulita e potente al punto giusto e per la lavorazione sul booklet.
Insomma, vi manca quella nicchia indefinibile tra nu-metal, crossover e compagnia bella e non sapete proprio dove rivolgervi? Immagino che i varesini vadano bene per quei cinque minuti di nostalgia.
Voto: 5
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