Andrea Sambucco ‘The Nelson Mandela EP’

(Arab Sheep 2007)

Andrea Sambucco prosegue imperterrito e sempre più lucido nella strada di un “pop bambino”, sostenuto da una orecchiabilità naturale come l’eterno fanciullo che emerge dalle quattro canzoni sostanziali di questo “The Nelson Mandela EP”. Nato fisicamente ed artisticamente in quella fucina di talenti che è il Friuli Venezia Giulia – qui, in Nelson! Mandela c’è anche la già apprezzata FR Luzzi ai cori – senza ancora assurgere al ruolo di culto conquistato dagli Amari/Fare Soldi e Scuola Furano, Sambucco si distingue dagli altri corregionali per una totale in-classificabilità (presente in nuce già in “S.e.m.p.l.i.c.e” del 2002): utilizzando stilemi “indie” (in questo EP peraltro consistentemente parodiati con consumata abilità di cabarettista e complicità volontaria del protagonista Max Collini degli Offlaga Disco Pax), elettronica povera e suono radiofonico italiano pervertito giunge in apparenza senza sforzo alla sopraccennata cantabilità (Sono io che resto fermo sarebbe/dovrebbe diventare un hit radiofonico da ripetere in loop, se vi fossero stazioni FM degne di questo nome), degna dei suoi – volontari o involontari – numi tutelari The Housemartins.
Il lavoro di arrangiamento produttivo di Sambucco e del sodale Simone Sant (già nel precedente “La stagione del bel tempo” del 2004, come il batterista Gaetano Dimita), apparentemente semplice, è sempre pertinente – ad esempio: il consistente basso iniziale di Sant e i suoni(ni) elettronici di Sambucco nella già citata Nelson! Mandela; la malinconica linea di tastierina finale molto wave nella sopraccitata Sono io che resto fermo – e, parafrasando, “secco, asciutto”. Da sentire/seguire al solito, aspettando la raccolta di lunga durata.
Andrea Sambucco su MySpace: myspace.com/andreasambucco

Voto: 8

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