(Merge 2007)
La storia degli Spoon comincia nel 1994, quando i texani Britt Daniel (voce e chitarra) e Jim Eno (batteria) decidono di dar via ad un progetto musicale comune. L’esordio nel mercato discografico avviene due anni più tardi con “Telephono”, album all’insegna di un indie-punk che mescolava Sonic Youth e Pixies. Seguono “A Series Of Sneaks” (1998) e soprattutto “Girls Can Tell” (2000), il disco della definitiva consacrazione. Ora, dopo la splendida doppietta di “Kill the Moonlight” (2002) e “Gimme Fiction” (2005), rispettivamente il loro disco più sperimentale e quello più cupo (ma entrambi sorretti da un invidiabile gusto per la melodia), gli Spoon ritornano sulle scene con un altro gustosissimo lavoro, “Ga Ga Ga Ga Ga”.
Fin dall’apertura, affidata a Don’t Make Me A Target, è evidente che stavolta ci troviamo di fronte ad un lavoro che aspira ad essere ancora più decisamente pop-rock dei precedenti, ma senza le banalità del genere: melodia beatlesiana ed accelerazioni affidate a chitarre sporche sono gli ingredienti principali di questo pezzo. The Ghost Of Your Linger, invece, è tutta giocata sulla sovrapposizione di piano martellante, possenti interferenze elettroniche e voci spettrali. You Got Yr Cherry Bomb, la splendida Don’t You Evah e Rhtm & Soul, pur diverse tra loro, sono accomunate dal fatto di sfoderare melodie pop irresistibili. La cupa Eddie’s Raga precede la scanzonata malinconia di The Underdog, mentre il crescendo vagamente inquietante di My Little Japanese Cigarette Case (impreziosita, tra le altre cose, da un bel solo spagnoleggiante di chitarra classica) anticipa la superba Finer Feelings. Chiude ottimamente il disco la malinconica ballad Black Like Me.
“Ga Ga Ga Ga Ga” è, insomma, è un disco che rivela una band in piena salute, nonostante l’attività ormai decennale, in grado di mettere d’accordo sia gli amanti della melodia pop che i fan delle eccentricità indie.
Voto: 8
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