The Bishops ‘The Bishops’


(1234 Records 2008)

Gli anni ’60 sono morti? No, nient’affatto. Almeno ad ascoltare questi Bishops. Almeno all’apparenza. Perché questi tre ragazzotti (Mike e Pete Bishop e lo scozzese Chris McConville, rispettivamente voce e chitarra, voce e basso e batteria), si limitano semplicemente a recuperare il suono delle band pop dei sixties (Beatles e Kinks su tutti, of course) mescolandolo con la ruvidezza del garage, piegando la mistura alle esigenze di una scrittura superficiale, scarsamente originale e monotona.
In fascino di pezzi come Menace About Town, Say Hello, The Only Place I Can Look Is Dow, Will You Ever Come Back Again? e I Can’t Stand Anymore dura un battito di ciglia: se all’inizio ti ritrovi a battere il piede e muovere la testa a tempo, dopo un po’, lentamente ma inesorabilmente, subentra la noia, finché melodie, armonie vocali e chitarre si confondono in un magma indistinto.
Qualcuno li ha paragonati ai Beatles: non scherziamo.

Voto: 4

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