SCATOLE SONORE – Rassegna di musica, arti visive e performative – Rialtosantambrogio Via S. Ambrogio, 4 – Roma – Giovedi 3 Aprile ’08. Click Per Infos. SCATOLE SONORE produzioni presenta:
SCATOLE SONORE
– rassegna di musica, arti visive e performative –
rialtosantambrogio
via s.ambrogio, 4 – Roma – 0668133640 – 7 euro
giovedi 3 aprile ’08
h.: 20:30 esposizione video e immagini:
SARA SAVINI
h.: 20:30 reading:
GIACOMO
GIACOMAZZI con immagini di MARTINA TROISE
h.: 22:00 sala performance:
VALERIO GATTO BONANNI
h.: 22:30 sala concerti:
JEALOUSY PARTY
A_SPIRALE
www.myspace.com/scatolesonore
www.scatolesonore.org
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JEALOUSY PARTY “Again” (BURP Publications 2008)
Dedicato al re del R&B Ike Turner, il nuovo esplosivo disco del Jealousy Party assembla soul music, post free jazz, elettronica astratta, pratiche hip hop, freeform rock’n’roll, improvvisazione non idiomatica, arrangiamenti orchestrali, forma canzone spontanea e autoimparata secondo l’ormai consolidato (ha!ha!ha!) linguaggio:
frammentazione strutturale, organizzazione istantanea averticistica, estetica del detrito, terapia antiipnotica, composizione casual e approccio muscolato.
Giunto al secondo long playing album dopo 13 anni di attività e esperimenti, testa di fronte dell’agitarsi del collettivo multimediale BURP, il Jealousy Party rilascia una dichiarazione di intenti sullo stato di quelle cose musicali e una promessa per sviluppi futuri.
Musica Muscolosa Per Cervelli Bulbosi Again Again and Again.
WJ MEATBALL: JP Set (mixer, cd players, minidisc players, microfoni, metalli e altre percussioni)
MAT POGO: voce reale e registrata, mixer e cd player
EDOARDO RICCI: sassofono contralto e soprano, clarinetto basso e trombone
JIMMY GELLI: laptop, mixer
JACOPO ANDREINI: batteria, percussioni, sax contralto, chitarra elettrica e acustica e pianoforte
ANDREA CAPRARA: basso elettrico, sassofono tenore
con la partecipazione straordinaria di
STEFANO BARTOLINI: sassofono tenore e baritono
NICCOLO’ GALLIO: trombone
RUBEN CALIANDRO: tromba
MATTEO BENNICI: violoncello e basso elettrico
JEALOUSY PARTY (antihypnotic poligarchic colonial free pop – BURP Publications)
S. Lorenzo – Mercato Centrale – Firenze
1. AMARANTA’S DANCE
2. PLAY ON
3. JP PUNCA FOR TROMBONES
4. NO MELODY
5. STAMPS
6. TARGET BOY
7. ECHOES OF HARLEM
8. IL DANNO ALLA FIERA
9. ECLIPSE
Registrato e mixato da Andrea Caprara e Jacopo Andreini all’ Isola Cannon Jack
Master a cura di Riccardo Gamondi al Fiscerprais Studio
Prodotto da WJ Meatball e Mat Pogo
JEALOUSY PARTY
Dal 1995 il trio (WJMeatball- jp set; Mat Pogo- voci reali e registrate; Edoardo Ricci- ance e ottoni) si dedica a esperimenti sulle forme prediligendo formati fuori standard e usando moltissimo le suggestioni della musica improvvisata radicale.
E’ per anni, forse, l’ avamposto più estremo del collettivo multimediale Burp, per risultati sonori e consuetudini spettacolari.
L’album “Now”, pubblicato da BURP Publications nel 2006, in qualche modo ne documentava le pratiche, cercando di coglierne i sapori istantanei e vitali con registrazioni dal vivo, vere e proprie prese d’ambiente.
Per molte ragioni pare che ora il JP sia diventato anche un luogo adeguato a far convergere un buon numero delle altre principali zone d’interesse del collettivo.
-I tentativi di ibridazione dei linguaggi dei Colonial Recordings.
-Gli anni di esplorazioni delle consolles con materiali pre registrati (dj set per la danza, montaggi collagistici, dj set diseducativi o pedagogici dal vivo e per radio, rumorismo, improvvisazione non idiomatica in relazione con strumenti acustici ed elettrici, animismo audio e tentativi di riconversione audioalchemica…) (Sistemi Audiofobici Burp, Medical Toys, Semerssuaq)
-Gli esperimenti in orchestrazioni per ensemble allargati di Jacopo Andreini, dell’ e-N.E.E.M e ancora, dei più recenti Colonial Recordings,
-Il divertimento per la composizione istantanea, a vari livelli spontanea e premeditata, anche per la forma canzone o altra forma dalle strutture obbligate o riconoscibili. (Box Of Surprises, Legs, Casual Guitars)
Tutte istanze da sempre punti di riferimento del gruppo, ma che con questo disco, si ibridano in maniera nuova e piuttosto funzionale con le qualità specifiche del JP. Su tutte la capacità acquisita di organizzare molto velocemente materiale assai disparato e riuscire a mantenere un equilibrio della forma musicale seppur in un continuo gioco di smottamenti della struttura e dei ruoli.
Da sempre formazione disponibile a aperture, per necessità e piacere, in Again il JP vede accanto al trio base Jimmy Gelli, Jacopo Andreini e Andrea Caprara.
E inoltre nelle registrazioni appaiono Stefano Bartolini, Niccolò Gallio, Matteo Bennici e Ruben Caliandro.
Con Again il JP registra al Cannon Jack Island Studio, a Nipozzano, sulle colline intorno a Firenze. Al centro di una comunità di unità base carbonio che masticano e rielaborano musiche popolari, rock aperto e improvvisazione. Andrea Caprara e Jacopo Andreini seguono le registrazioni e il missaggio del materiale.
Again viene registrato in due grandi sedute. La prima nel luglio 2006.
Segue un lungo periodo in cui il materiale viene risuonato, riprodotto, riorganizzato e remixato.
In modo che esattamente un anno dopo, a luglio 2007, vengono completate la stesura definitiva e i missaggi finali.
Il risultato sono nove brani. Cinque originali che oscillano tra ipotetico r&b aritmico e composizone orchestrale per quartetto di consolles.
E quattro recuperi invece. Due canzoni già in origine in stile libero. Una di Kevin Coyne e una di Charles Mingus.
E due composizioni pensate per fiati, ma con gran suggerimenti per chitarre elettriche, di Steve Lacy e Duke Ellington.
L’ allargarsi cospicuo della formazione in questo album prelude al gruppo grande con cui il JP ha lavorato negli ultimi mesi, successivi alla conclusione dei lavori di Again (con l’aggiunta in formazione del chitarrista Simone Nicotina Castaldi) . In questa versione il JP ha appena registrato alcuni brani del repertorio di Edoardo Ricci- che verranno pubblicati prossimamente – e si appresta a registrare un nuovo album a luglio.
http://www.burpenterprise.com
http://www.myspace.com/thejealousyparty
http://www.virb.com/jealousyparty
Now – tape Burp/Burp Sonic Inventions 1995
August – tape Burp/Burp Sonic Inventions 1996
at Pilone – tape 60min Frigorifero prod. 1996
Live – tape Frigorifero / Burp/Burp Sonic Inventions1996
JP meets Roy Paci – tape Frigorifero 1997
Blade Runner Suck My Recanati Stylee – cdr Burp/Burp Sonic Inventions 1998
Colonial Recordings – cd Burp/Mhmusic 2000
Now – cd Burp/Mhmusic 2006
Again – cd Burp/Mhmusic 2008
partecipazioni
MAO-Music Against Ourselves – cd Burp/Burp Sonic Inventions 1997
OMI-Orchestre Meccaniche Italiane – cd Snowdonia 1997
The Last famous International gluttons – cd Snowdonia 1998
Erase This Tune – cd Burp/Burp Sonic Inventions 1998
Collisioni in cerchio – cd fromSCRATCH 2004
WJ Meatball (mixer, cds, mds, microfoni, percussioni)
Ispirata dal linguaggio percussivo di David Moss e Ikue Mori, trasforma ben presto il suo set di percussioni non allineate nel famigerato JP Set. Un’ibrido tra una consolle da dj, una radiofonica, una stazione microfonica per esperimenti elettroacustici e un banco da macellaio mnemonico.
Ha fatto parte del duo Semerssuaq, collabora con Letizia Renzini (aka DJ Molli) e l’e-N.E.E.M. Projekt e in ambito improvvisativo ha suonato tra gli altri con Eugenio Sanna, Stefano Giust, Roy Paci, Claudio Parodi, Fred Casadei, Dean Roberts, Boris Hauf, Nels Cline, Patrizia “Madame P” Oliva, Carla Bozuiich e Leena Conquest.
Agitatrice culturale, ha alle spalle anni di esperienza come speaker e dj per radio, è promotrice di attività controculturali in senso lato ed è stata, specialmente nell’area fiorentina, testimone e collegamento di moltissime realtà artistiche e politiche particolarmente in virtù dell’organizzazione di centinaia di appuntamenti musicali. E ormai son quasi vent’anni. Gestisce benone la casa di pubblicazioni BURP.
Mat Pogo (voce, mixer)
Convintosi cantante di r’n’r ha suonato con Dum Dum Power, Latorta Dipelle, Electric Citizens, Il Tempo Urbano, e-N.E.E.M. Projekt, Box Of Surprises, Le Schiave della Droga, Le Lontre di Merda, parallelamente al suo percorso di songwriter spontaneista. Nel corso degli anni ha sviluppato un proprio linguaggio vocale improvvisativo tenendo ben presente la lezione del maestro Rodolfo De Angelis,
Ha improvvisato tra gli altri con Augusto Forti, Renato Cordovani, Francesco Donnini, Gianni Gebbia, Carlo Actis Dato, Gi Gasparin e Luc Ex.
Ha collaborato a progetti di teatro e danza anche con Kinkaleri e Giulia Mureddu. L’ultimo dei quali presentato nell’ottobre 2007 andrà in scena nel corso del 2008, “Mighty MatPogo” per la coreografia di Giulia Mureddu. Kay Patru, Hilde Elbers e Katerina Dietzova alla danza. www.giuliamureddu.com
E’ fumettista muscolato e Art Director dei Muscle Head Studios.
Edoardo Ricci (sax alto, clarinetto basso, cornetta, trombone, saxello)
Nel ’73 fonda il Neem, un gruppo che mescolava svariati tipi di musica e testi recitati. Suona nei Tarahumara, nel ’75 comincia a suonare con G. Mazzon e l’anno seguente fa parte dell’orchestra di G. Liguori. Nel ’77 insieme a R. Bellatalla, F. Monico e altri fonda il Muzic Circo Nel ’79 il Neem diventa Neem Teatrazz poi Neen Teatrinz (nel 2002: e-N.E.E.M Projekt), a seconda dell’ampiezza della formazione. Gli anni seguenti suona in varie formazioni con T. Honsinger, R. Lay, S. Satta, A. Salis, R. Fassi, R. Del Piano, S. Bambini, S. Bartolini, S. Bergin, R. Turner, E. Sanna. Nell’85 si riforma il Gruppo Contemporaneo con G. Mozzon che metterà in scena un’operetta di M. Mengelberg, Dressoir, con la compagnia di danza di S. Beltrami. Nell’87 nasce Padouk, con E. Sanna, R. Lay, F. Monico e S. Rapicavoli. Nell’88, nel ’92 e nel 2000 partecipa al festival Controindicazioni. A metà anni novanta suona con con il quartetto “Il Tempo Urbano” e entra in contatto con il collettivo Burp. Di li a poco inizia il sodalizio col Jealousy Party. Nel ’97 nascono i Cra, insieme a J. Andreini e M. Cipriani, poi divenuti Crap con l’ingresso di R. Paci. Nel ’98 partecipa alla formazione dell’Abao A Qu, gruppo d’improvvisatori da tutta Italia, coordinati da V. Curci. Nel 2000 fa parte dell’orchestra Mondo Ra. Nell’arco di tutte queste esperienze ha suonato e inciso in numerosissime combinazioni muovendosi con agilità rara dall’ outrock, alla composizione moderna alla libera improvvisazione. Per Burp Publications ha inciso moltissimo materiale, ma in particolare due dischi in duo con Eugenio Sanna. uno con Sanna e Roger Turner e l’album del CRAP.
Edoardo Ricci scrive e disegna da sempre.
Jimmy Gelli (laptop, mixer.)
Originariamente bassista rock in formazioni come Flintstones, Electric Citizens, Il Popolo Del Sole, Box Of Surprises. Negli anni si dedica a dance music estrema, elettronica sperimentale e plagiarismo. Membro del collettivo radiofonico Camera d’Espansione, si concentra sulle possibilità di relazione improvvisativa tra musica e danza con Kinkaleri e in particolare con la ballerina Cristina Rizzo. Da sempre interlocutore del JP, da un paio di anni è membro stabile della formazione.
Per Burp Publications cura la collana audio online I Prontifatti.
Jacopo Andreini (batteria, percussioni, sax contralto, chitarra elettrica e acustica e pianoforte.)
Attivo dalla fine degli anni ’80. Ha ampliato progressivamente il cerchio dei suoi interessi partendo da una forte passione per la musica nordafricana e mediorientale, inglobando lungo la strada il rock, il punk, il jazz, l’elettronica e la classica europea. Questo percorso lo ha portato a collaborare con centinaia di gruppi ed ensembles musicali, italiani, europei, nordamericani e nordafricani.
Attualmente i suoi progetti principali sono l’Enfance Rouge, trio avantrock franco-italiano con base a Tunisi, Squarcicatrici, quartetto acustico che esegue il suo repertorio di canzoni tra bossanova, afrofunk, trance mediterranea e jazz passionale.
Ha diretto seminari e conduzioni di large ensembles da San Francisco a Palermo per creare musica in tempo reale.
Come dj FacciadiMerda mescola fino a cinque sorgenti sonore allo stesso tempo per creare nuove musiche inaudite e trascinanti usando in preferenza musiche del mondo, registrazioni dei suoi amici, spasmi ritmici e stratificazioni di solisti di ogni tempo.
Tra i progetti in attività Lubuaku, quartetto di comprovisazione con Thollem McDonas, Scott Rosenberg e Matteo Bennici, Kinshasa quartetto freejazz per suonare composizioni di Edoardo Ricci, waristerror band punk politicizzata piano-oriented con McDonas, Caprara e Bennici.
Come improvvisatore ha dialogato tra gli altri con Amy Denio, Roy Paci, Eugenio Sanna, Scott Rosenberg, Arrington de Dionyso, Vincenzo Vasi , Eric Leonardson, Aram Shelton, Michel Doneda, Jilali Hassani, Yukka Yilitalo, Carlo Actis Dato, Gianni Gebbia, LucEx.
Ha suonato col JP sin dagli inizi In tempi e modi diversi.
Andrea Caprara (basso elettrico, sassofono tenore, percussioni)
ha suonato tra gli altri con freetto meesto, tanake, spoonfuckers, burruchaga, duilio, gaetano, l’orchestra dei ceffoni .. suona con squarcicatrici, pangolinorchestrà, jealousy party, ricci+s.dro+acap, nicotina and the legs, box of surprises, kinshasa, ne ne jem, e-neem e con la portentosa valdisieve ecoanarcorural impro scene… L’ultimo progetto in cui è coinvolto è WARISTERROR TERRORISWAR,con thollem mcdonas e matteo bennici e jacopo andreini.
Nel suo homerecording studio “l’isola cannon jack”, ha lavorato con grattula beddattula, l’orchestra dei ceffoni, triossido, nicotina and the legs, the ultratwist, placo arsure, roberto fega + gi gasparin, lubuaku, thollem mcdonas, edoardo ricci, jealousy party, pangolinorchestrà.
Stefano Bartolini (sassofoni tenore e baritono)
Cresciuto nell’area creativa fiorentina, insegna per tre anni alla scuola del Centro Attività Musicali di Firenze, facendo parte dell’Orchestra diretta da B. Tommaso. Matura una lunga esperienza al fianco di alcuni fra i più interessanti musicisti italiani e stranieri di musica improvvisata: T. Honsinger, G. Mazzon, R. Lay, S. Bergin, S. Bambini, F. Monico, M. Bauer, E. Boeren, etc. Ha suonato con varie formazioni in diversi festivals e rassegne: Pisa ’78, Palmi ’81, Cremona ’81, Milano ’86, Torino ’87, Noci ’93, Firenze ’94.
RASSEGNA STAMPA SU NOW (APRILE 2006)
Rumore
Dopo l’ottima prova di nicotina & the legs, una nuova raffica di uscitem dall’ispido
nu free del trio Ricci/Sanna/turner al rap situazionista dei Uochi Toki, attesta la coerenza e
la vitalità della veterana Burp e del suo sotterraneo operato. Ma è soprattutto l’atteso album d’esordio
(dopo varie cassette e partecipazioni a raccolte) dei Jealousy Party, gruppo in cui militano alcuni
promotori dell’etichetta fiorentina, a sancire la continuità con suoni eterodossi dei passati decenni,
grazie alla presenza al fianco del cantante Mat Pogo (funambolico concentrato di Demetrio Stratos,
Phil Minton e Pier Lambicchi) e della mixer-rumorista WJ Meatball, oltre al vasto cast
di ospiti, del fiatista Edoardo Ricci, tra i fondatori nei Settanta del leggendario collettivo N.E.E.M.
Now prende l’avvio da un jingle di Pogo, i cui parossistici giochi verbali costituiscono l’ossatura
di un avvincente percorso a zig-zag tra improvvisazione eretica (con piccanti duelli voce-sax),
bandistici sabba di percussioni ‘muscolate’, sberleffi satirici ur-Dada (vedi l’esotismo isterico di
Minaccia Albanese), abbozzi di canzoni, collagismo banzai-noise alla Otomo Yoshihide…
Il tutto generosamente condito con sana cattiveria e lucida autoirinia, da toscanacci d.o.c.
Vittore Baroni
Blow Up
Forse sono pazzi. WJ MEATBALL (mixer, cds, minidiscs, microfoni, percussioni), Mat Pogo (voce, chitarra, fisarmonica, megafono)
ed Edoardo Ricci (sax alto, clarinetto, cornetta, trombone, saxello) forse sono fuori. E con loro la masnada di degni accompagnatori
Jacopo Andreini, Nicotina, Napo (Uochi Tochi), Dr.Kick e S.dro. Bron Y Aur), Luca Ciffo, Fié e Marco Mazzoldi.
I tre + molti Jealousy Party sono attivi da oltre dieci anni ma arrivano solo adesso, a stagionatura avvenuta, al primo CD. E fanno bene.
L’esperienza insegna molto in termini di affiatamento, visione, lucidità. La loro musica è così l’esposizione di un delirio lucido e trasparente in cui
il collante principe dell’improvvisazione radicale a cui si sottopongono è la familiarità e la capacità di trasmettere gioia pura suonando in un formato difficile
ma spesso esilarante (l’errebì Snake In A Shoe, la cartoonesca Free Form Thing). Viene in mente Phil Minton con Roger Turner (o John Butcher oentrambi),
l’unico parallelo tracciabile per queste s/coordinate di vocalizzi e gorgoglii, per queste parole velenose che si capiscono solo intendendole, per
questi fiati bellissimi che cinguettano e contrappuntano sverginando un jazz (Capocollo) per queste percussioni ed elettroniche d’ogni specie che
sfarfagliano e si sbracano: un rock sbalordito (El ritmo muscolado), un cenno di rap che si sbrindella (Minaccia albanese: è quella la strada Uochi Toki!)
un’apoteosi bandistica (I normali fanno schifo). Da questo po po’ di gang bang nasce un pargoletto che unisce all’intelligenza strumentale una piacevolezza
e un’ironia rare (riecco Minton) qualificandosi come degnissimo erede dell’improvvisata europea dei primi ’70 nonché, finora, tra le migliori uscite
avant-improv del 2006. (8) Stefano I.Bianchi
Sands-zine
l’arte di improvvisare
Dopo averli incrociati di striscio in alcune compilation nostrane, arriva finalmente lo spettacolare full-lenght di debutto dei Jealousy Party, allucinato combo composto da Wj Meatball (jp set, leggasi ‘amamentario a base di cds, microfoni, elettronica’), Mat Pogo (voce) ed Edoardo Ricci (fiati). Uso l’aggettivo spettacolare non a caso, in quanto i tre mettono in piedi un vero e proprio spettacolo teatrale che ha riferimenti sia interni (alcune produzioni Burp come E-N.E.E.M. Project, il duo Ricci / Sanna, gli Uoki Toki) sia esterni (certe uscite di Phil Minton, il free jazz). Uno spettacolo soprattutto libero e incondizionato, in due parole free e d’avanguardia. Mi ricordano addirittura certe combinazioni di spoken-word anni 70, con battute vocali in libera uscita su improvvisazione sonora (Sun Ra, Black Artists Group), se non fosse che in questo disco la negritudine non la fa da padrona, al contrario di un’originalità di base illuminata da una lucida e incontenibile follia. L’unione di un’impostazione free (jazz e non solo), di manipolazioni vocali (non lontanissimi da lavori compiuti da Phil Minton o Chuck Bettis, da solista o con gli All Scars, si ascolti in proposito Jp shout o sluma + stronca), scherzi elettronici, cut-up sonori e percussioni elettroniche, ha generato un’alchimia che ha dato vita a momenti veramente esaltanti (minaccia albanese, la nervosa quiete di i.tal riddim, il funk-blues subnormale, tra Captain Beefheart e No Japanese, di snake in a shoe, il climax definitivo di capocollo). Se di spettacolo si tratta, aggiungiamo che è di tipo ‘aperto’, se non a tutti, a molti, con apparizioni più o meno fugaci di personaggi (invero poco raccomandabili) che sembrano passare per caso nei luoghi di registrazione e che arricchiscono con il proprio contributo le varie performance; si ascolti ad esempio il cameo di Napo dei Uoki Toki (incredibile ma vero: non gli tireresti più un cazzotto in bocca) che pare addirittura trovare la sua collocazione ideale nel delirio strumentale della già citata minaccia albanese (con il contributo anche di Jacopo Andreini e Nicotina, che compaiono più volte), o l’irriconoscibile presenza dei Bron Y Aur nella bellissima chiusura di i normali fanno schifo. Resta poco altro da dire se non che questo “Now” è un dio di disco.
Alfredo Rastelli
http://www.mammamiaquantosangue.com
C’è chi in Italia vanta una lunga tradizione di scorribande nei suoni altri. Tra questi ci sono sicuramente i Jalousy Party e il collettivo burp in quel di Firenze che caccia fuori suoni parole e disegni da più di dieci anni. Il gruppo in questione e tendenzialmente un trio formato da MAT POGO, alle emissioni vocali parole ed elettronica, WJ MEATBALL, all’elettronica, EDOARDO RICCI, strumenti a fiato. Improvvisatori con grande esperienza sulle spalle e con un approccio poco convenzionale ma incessantemente in divenire. A questi a volte si aggiungono altri folli e implacabili improvvisatori JACOPO ANDREINI, NICOTINA, NAPO, S.DRO ed altri altri ancora. E finalmente dopo cassette, cdr ed un mucchio di concerti i JP arrivano all’atteso cd lungo. Un disco che raccoglie improvvisazioni in studio oppure dal vivo in diverse situazioni e luoghi in trio o con ospiti vari come quelli già citati. Su tutto una purezza nell’approccio che rende l’ascolto dirompente, una vocazione vera e propria. I baldi in questione durante gli anni hanno costruito un marchingegno da suonare senza istruzioni ma da perseguire fervidamente fino in fondo. Una diavoleria infernale che se ne sbatte del demonio e vive del proprio dispiegamento. Trita suoni come momenti costruisce trame che spappola e imbastisce di continuo. Corre con sempre una grande intensità dai suoni minimi agli intrecci spessi, il tutto gustandosi nell’attuazione immediata. L’elettronica trasversale e manco a dirlo poco convenzionale ma mutevole e scontrosa di WJ Meatball, la voce stirata, allungata, compressa, strizzata che declama some lui solo sa parole traboccanti e frasi plurisemantiche e controsemantiche, ma anche no, di Mat Pogo, i fiati di lungo corso scricchiolati o straziati di Ricci, sono ingredienti essenziali ed efficacissimi, determinanti ed affiatati. Gli ospiti che entrano in ballo, per loro formazione, combaciano perfettamente con tutto il resto. E il risultato è stupendo. Da scarabocchi minimi a frastagliate aggressioni senza compromessi, dalle sospensioni blues all’impatto di un rock and roll frantumato, da evocazioni disturbate e accartocciate fino a svisate di bluespunk crudo ed ovviamente trasversale. Un ascolto che scorre a suo modo feroce, evoca e ti da guaio al cervello seducendoti con il suo marasma di suoni, che esprime in pieno la libertà visionaria e divertita dei componenti. Felicissima sintesi tra astrattismo creativo e urgenza espressiava, follia mentale e bastonate punk… sintetizzando in slang giovanile: “spacca il culo!”.
(truculentboy)
Plastic
Jealousy Party, trio fiorentino difficilmente inquadrabile in etichette e definizioni musicali.
Jealousy Party è un progetto mutante e aperto a ogni contaminazione musicale, assolutamente originale e fuori da ogni schema, che dal vivo sprigiona un’energia unica per una performance surreale in bilico tra rock ‘n’ roll astratto, teatralità espressionista e improvvisazione. Attorno al nucleo del gruppo (l’istrionico Mat Pogo alla voce, WJ Meatball all’elettronica e turntables ed Edoardo Ricci agli strumenti a fiato) gravitano alcuni tra i più innovativi ed eccentrici musicisti di Firenze e non solo. Un ensemble affiatato che esprime al meglio la sintesi tra astrattismo creativo, urgenza espressiva, follia avanguardista e spirito punk.
Non è un caso che da qualche anno l’assiduo fermento culturale dei Jealousy Party sia sfociato in una vera e propria attività editoriale chiamata Burp Enterprise. Etichetta musicale, casa editrice di riviste alternative e fumetti, organizzatrice di concerti, seminari, happenings, la Burp è un vero e proprio detonatore culturale in Toscana.
Filippo Boccarossa
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A_SPIRALE
A SPIRALE (barbarous electroacoustic rock)
MASSIMO SPEZZAFERRO: batteria, percussioni;
MAURIZIO ARGENZIANO: corde, elettricità;
MARIO GABOLA: ance.
Biografia:
A Spirale nasce nel 2002 dall’incontro fra Maurizio Argenziano e Massimo Spezzaferro, chitarra e batteria, reduci dai Missselfdestrrruction (“Asimmetrica” – Snowdonia, 2001), Mario Gabola, sassofonista di estrazione jazzistico-bandistica e Anita Furlani violista di formazione accademica.
Nel 2004 esce “Come una lastra” prodotto dalla trevigiana Lizard, registrato a Perosa Canavese (TO) nello studio dei fratelli Cartolari (Anatrofobia). La band dal gennaio 2004 si presenta dal vivo nella formazione a 3 (batteria/chitarra/sax), con una forte svolta espressiva orientata verso l’improvvisazione radicale europea e con maggiore attenzione alla ricerca sui vari strumenti di matrice elettroacustica, mantenendo al contempo fisicità e immediatezza postpunk. Partecipa a vari festival di musica sperimentale indipendente italiani (8° Omaggio a Demetrio Stratos, Tagofest 2005, XII Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo, BaaFest3). Ultima è l’adesione di A Spirale al network nazionale Tempia che li vede coinvolti in collaborazioni con parte dei nomi più importanti dell’emergente panorama sperimentale italiano: Roberto Bellatalla, Lendormin, Obsolescenza Programmata, ChewZ, Davide Piersanti, Collettivo Φ, Stefano Giust, Renato Ciunfrini ecc. Altra è la collaborazione di A Spirale con l’attore Tonino Taiuti (ha lavorato con registi quali Enzo Moscato, Mario Martone, Gabriele Salvatores, Toni Servillo e Giorgio Barberio Corsetti) che matura nel tempo attraverso varie performance a metà tra musica, arti figurative e teatro. Argenziano, Taiuti e Gabola lavorano al progetto di teatro totale OrphicSun su testi di Igor Esposito, che è stato poi presentato in prima assoluta (5 settembre 2007) a ‘Sconfini Tradizione esTradizione nei percorsi del teatro contemporaneo ‘ XXVIII edizione di Benevento Città Spettacolo con la direzione artistica di E. Moscato.
www.myspace.com/aspirale
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2007:
- Roma:mostra di pittura e illustrazioni a liber.mernte, libreria a via del pellegrino (2008)
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mostra (fortuita) itinerante su carrello della spesa, zona San Lorenzo; performance con distribuzione messaggi per la rottura del quotidiano.
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Castello di Bomarzo (VT): Mostra collettiva.
2006:
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Roma: mostra di incisioni e video in una lavanderia a gettoni, zona San Lorenzo, evento ripreso da RAIFUTURA, canale satellitare su internet; performance: distribuzione messaggi per la rottura del quotidiano.
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Roma, Pub “110 e lode”, via degli Irpini, zona S.Lorenzo: mostra di pittura e video; performance: distribuzione messaggi per la rottura del quotidiano.
2005:
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Roma, Accademia di Belle Arti: mostra collettiva in occasione della Notte Bianca.
Nella mia arte pongo l´uomo al centro del mio pensiero e vorrei così offrire un messaggio rivolto al quotidiano, rivisitato sotto una chiave di lettura grottesca, cercando nel “luogo comune”, un nuovo punto di vista per riflettere sullo squilibrio di una società deviata…in fondo siamo tutti di fronte ad uno stesso muro, ma c´e chi vede soltanto un muro, c´è chi vi proietta su il suo film e c´è chi neanche sa di essere di fronte ad un muro….La mostra “punto di vista ONIRICO” vuole sottolineare l´importanza del sonno, ma soprattutto del sogno. L´uomo del terzo millennio soffre molto spesso d´insonnia, sarà perché pensa troppo o perché non riesce a stare più “fermo”…Chissà forse non vuole più sognare…
…quando si sogna è come se si facesse un viaggio…da questo sono nate tante storie oniriche, nulla è vero anche se potrebbe esserlo…così ho cercato di creare l’illusione di curiosare nei sogni altrui.
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GIACOMO GIACOMAZZI
Giacomo Giacomazzi nasce a Palermo nel giugno del 1976.
Dopo aver conseguito la maturità scientifica nel 1994 (l’interesse per le discipline scientifiche, soprattutto per la fisica teorica e quantistica, non lo abbandonerà mai), decide di consacrare i propri studi alla sua passione più intima: la creazione scrittoria in tutte le sue forme (saggistica, narrativa e lirica); si iscrive, così, al corso di laurea in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Palermo.
Nel 1997, in concomitanza con la partecipazione in prima linea all’occupazione della Facoltà di Lettere e Filosofia contro l’allora proposta di riforma dell’ordinamento universitario (attualmente in vigore), avvia un progetto di autoproduzioni letterarie all’interno degli spazi autogestiti (Box1) della stessa facoltà, con cui pubblica due brevi volumi.
Sempre all’interno della Facoltà di Lettere e Filosofia, partecipa a diversi progetti “controculturali”, tra cui la creazione del Comitato di Studi Bertelseniani e il giornale L’AnArca di Noè.
Tra l’ottobre del 1999 e il giugno del 2000 vive a Parigi dove, oltre a continuare a coltivare la propria passione per la creazione scrittoria, scopre anche quella per la fotografia.
Tornato a Palermo, nel dicembre 2000 partecipa e vince il Premio Vucciria, con il racconto Butoh, pubblicato nel volume 35 Trasgressori (che raccoglie tutti i racconti vincitori del concorso), edito dalla Gaefra/Malatempora.
A partire dal 2001 si dedica maggiormente alle arti visive: nel dicembre 2001 realizza la propria prima mostra fotografica presso il teatro Furio Camillo di Roma, in concomitanza con la rassegna di danza butoh Trasform’azioni. Nel 2002 espone le proprie fotografie a Palermo, presso il S. Basilio, l’associazione culturale Malox/Boiler, il pub Birimbao; inoltre inizia a collaborare con numerose bands palermitane (Popsters, Semprefreski, Magilla Gorilla, Mari-x, Bastardsinlove).
Nel 2004 realizza un’altra personale fotografica, BuioLuce, presso il Fiutastreghe Taverna.
Nel luglio 2006 consegue la laurea in Lettere Moderne, con una tesi di filologia romanza su una delle versioni letterarie più antiche della leggenda di Tristano e Isotta. Nel novembre dello stesso anno viene ammesso al dottorato di ricerca in Letterature Moderne e Studi Filologico-Linguistici, presso la stessa Facoltà di Lettere e Filosofia di Palermo, presentando un progetto di ricerca sulle influenze filosofiche nella produzione letteraria nella Francia nel XII secolo.
Nel febbraio 2007 inizia la collaborazione con il laboratorio letterario di Reggio Calabria Parole a Peso, partecipando a tre reading (Reggio Calabria, 10 febbraio 2007; Pentidattilo, 29 dicembre 2007; Siracusa, 9 febbraio 2008) e venendo incluso con quattro poesie nell’omonima antologia autoprodotta dello stesso laboratorio calabrese.
– IMMAGINI –
Martina Troise nasce nel 1975 a Napoli, dove attualmente vive e lavora.
Nel 1994 consegue il diploma in maturità d’arte applicata in grafica pubblicitaria e fotografia, al secondo Istituto Statale d’Arte U. Boccioni di Napoli.
Nel 2005 frequenta il corso di disegno naturalistico tenuto da Lorenzo Dotti, presso l’Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli.
Ha collaborato come freelance con diverse agenzie di comunicazione e
ha pubblicato per L’isola dei ragazzi di Napoli e Sinnos editrice di Roma.
Ha partecipato a diverse mostre collettive (tra cui Monelle napoletane, un recente omaggio ad Astrid Lindgren autrice di Pippi Calzelunghe, organizzato a Napoli presso il Castel dell’Ovo) e a importanti concorsi d’illustrazione, ricevendo premi e riconoscimenti, tra cui il Premio Speciale per la Ricerca Stilistica ed Espressiva al IX Concorso Internazionale per la fiaba illustrata di Bordano (UD) Sulle ali delle farfalle.
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VALERIO GATTO BONANNI
Bio e SemiVolanti
Valerio Gatto Bonanni nasce a Roma alla fine degli anni settanta. E’ attore, performer, regista teatrale ed “educatore” per bambini.
Si avvicina al teatro, casualmente, frequentando un corso molto sperimentale condotto da Stefano Viali in un liceo romano.
Studia all’Università La Sapienza Arti e scienze dello spettacolo e frequenta i seminari che si svolgono al CTA: Bogdanov, Edda dell’Orso, Bruce Meyers, Michelangelo Ricci. Discute la tesi sul Circo-Teatro e l’opera Le Metamorfosi di Barberio Corsetti.
Fonda il gruppo I Barattieri e con loro avvia un progetto triennale condotto da Mamadou Dioume.
Nel 2002 partecipa alla scuola non convenzionale creata dal Teatro Valdoca. I docenti, provenienti dal teatro di ricerca italiano, non hanno lasciato insegnamenti ma tracce per la formazione.
Si avvicina al teatro performativo con uno dei fondatori della Fura del Baus, Andres Morte; partecipa agli eventi performativi del gruppo OSI all’interno di case private, facoltà universitarie, centri culturali.
SemiVolanti viene fondato insieme a Federica Fiorenza e Jacopo Mosca.
Si dedica sin dall’inizio al mondo dell’infanzia indagando tematiche forti, visionarie, non scontate, cercando di portare i bambini in territori poco educativi ma poetici. Nascono così spettacoli come L’uomo e il serpente, Bon Bon Chagall e Racconti delle Grandezze che verranno in seguito prodotti e distribuiti dal Teatro Valdoca.
SemiVolanti produce inoltre installazioni in luoghi connotati da spazi molto limitati, cercando di avvicinare lo spettatore nell’intimità e nell’essenzialità espressiva. E’ il caso di Pulmino Fiat Theatre installazione-spettacolo dal carattere ludico che avviene all’interno di un pulmino, per pochi spettatori per volta, per pochi minuti, con scene di diversi linguaggi espressivi.
Senza Gambe
I Studio
Non si tratta di una performance, quanto di un’installazione teatrale, incentrata su di un baule, su di un uomo che ha sempre con sé il suo bagaglio di vita.
È un senza fissa dimora? È un viaggiatore? È un pazzo?
È solamente un uomo, la cui vita è contenuta in un baule.
Sono partito da più di un’ immagine urbana per costruire una situazione di un uomo che la sera ritorna nel suo baule, e che prima di andare a dormire ama farsi ascoltare e guardare. Ripercorre i suoi ricordi sconnessi, rivive vite di quelli che ha incontrato, pezzi di libri che ha letto, imitando risate e modi di parlare non suoi, mostra i denti del suo rancore generale. Probabilmente dal punto di vista sociologico quest’Uomo è un essere che si è auto-rifiutato, che si è auto-escluso e che lascia spazio al narcisismo nel rivelare alcuni frammenti della sua vita. Per me costituisce un personaggio che è sulla soglia dell’abisso e lo padroneggia senza saperlo.
Sono rimasto sempre molto affascinato dai paesaggi umani che creava Beckett: figure che sono dei clown nel deserto, che verbalizzano il Niente che li sovrasta ma non lo drammatizzano, lo vivono mentre gli scorre sopra con ironia, praticando un umorismo involontario glaciale e si vivono addosso con quei modi da marionetta kitch…
Questo lavoro è dedicato a quelle persone che vivono nelle nostre città e che si sono Perse.
A tutti coloro che si sono ritrovati lentamente e inesorabilmente senza radici, a coloro che hanno cercato di migliorare la loro vita e che hanno finito per ingarbugliarla.
Progetto:
Nella sua forma di primo studio, l’installazione teatrale avrà una durata sotto i 20 minuti e può essere ripetuta ciclicamente.
Per un Festival la performance può articolarsi in 2 momenti:
– un momento statico, di sera, di visione e di ascolto per gli spettatori in un luogo stabilito, in un orario stabilito.
– un momento itinerante, di giorno, in cui l’Uomo con il suo baule cammina e si relaziona con la città…
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