(Innova 2007)
Alex Shapiro è una giovane ma già abbastanza conosciuta compositrice americana. Il presente cd della Innova Recordings raccoglie alcune sue recenti composizioni per organici cameristici eterogenei − si va dal quintetto d’archi al pianoforte solo − e talvolta inconsueti − come il quartetto di flauti e il trio formato da clavicembalo, violino e percussioni. Pur nella varietà degli umori trasmessi dai brani − si passa dall’esuberanza del quintetto alla freschezza ritmica del brano per piano e percussioni, dalle atmosfere cupe e vagamente ambient del brano per controfagotto alla giocosità esilarante e un po’ folle del trio − c’è un tratto comune alle diverse composizioni, e che ha le sue profonde ragioni nella personalità della Shapiro, che ammette nelle note di copertina di essere affettivamente legata al mare (lei stessa afferma che se non avesse intrapreso la carriera di compositrice, probabilmente sarebbe stata una biologa marina). Si avverte infatti una sensazione di immersione nell’ascoltare i brani del cd, lo stesso che si può provare nuotando in acqua. Non sto parlando dell’evocazione impressionista del mare che hanno fatto due grandi della storia della musica come Debussy e Takemitsu. Ciò che intendo dire è che le trame musicali della Shapiro ci avvolgono come correnti acquee, ci bagnano come onde del mare, ci abbracciano con la loro piacevole fluidità. La natura evocata dalla musica di Alex Shapiro non va contemplata, ma vissuta.
Voto: 9
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