Fabio Maiello ‘Dario Argento. Confessioni di un maestro dell’horror’

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Di Marco Loprete

marcoloprete@libero.it

La migliore descrizione di Dario Argento l’ha data forse Pappi Corsicato, autore di “Ritratti d’autore: due occhi nel giardino”, documentario del ’97 sul grande regista romano: “Mi sembrava un personaggio di un film di Tim Burton. Tenero, sensibile, estremamente umano, ma dall’aspetto un po’ macabro”. Ed in effetti, il ritratto che emerge da questo bel libro-intervista di Fabio Maiello, è proprio quello di un uomo tanto dolce, affettuoso e premuroso nei rapporti umani, quanto eccentrico, visionario ed eccessivo nel suo modo di fare cinema. Un contrasto, questo, che al tempo stesso affascina ed allibisce, e che concorre a creare quel fascino che circonda la figura di Argento, regista che forse più di ogni altro è capace, con ogni sua opera, di dividere critica e pubblico in ammiratori sfrenati e detrattori impietosi.

Al cinema ed alla figura di questo straordinario cineasta sono stati dedicati, nel corso degli ultimi anni, numerosi libri. L’ultimo, in ordine cronologico, è questo “Dario Argento. Confessioni di un maestro dell’horror” di Fabio Maiello per la Alacrán Edizioni.

Nelle oltre trecento pagine del libro, l’autore, scrittore e saggista, critico cinematografico del quotidiano “Roma” e studioso da oltre vent’anni dell’opera argentiana, ripercorre la carriera cinematografica del “Maestro del Brivido”, dall’esordio sul grande schermo nel ‘70 con il fortunato “L’uccello dalle piume di cristallo” (che gli valse l’appellativo, non troppo gradito a dire il vero, di “Hitchcock italiano”), all’ultimo episodio della trilogia esoterica “La Terza Madre” (2007). In questa sua ricostruzione, Maiello si avvale delle dichiarazioni dello stesso Argento, ma anche delle testimonianze amici e collaboratori del regista, procedimento questo che gli permette di inquadrare sotto una luce nuova il lavoro di questo straordinario filmmaker, svelando retroscena, aneddoti e curiosità che si celano dietro le sue pellicole più famose.

Ma non è tutto. Perché da autentico cultore del cinema di Argento, Maiello dedica ampio spazio anche ad altri momenti della carriera artistica dell’autore di “Profondo rosso”. Ampio spazio è dedicato, infatti, al suo ruolo di produttore per registi come Romero, Soavi, Lamberto Bava e la figlia Asia, alle realizzazioni per la tv, italiana (i corti de “La porta sul buio” del ’73, quelli realizzati per “Giallo – La tua impronta del venerdì”, il programma condotto da Tortora nell’ 87 ed il film “Ti piace Hitchcock?” del 2005) ed americana (la partecipazione, con due episodi, alla serie “Masters of horror”, nella quale erano coinvolti anche amici/colleghi del calibro di Joe Dante, Tobe Hooper e John Carpenter) e persino agli spot pubblicitari ed ai videoclip girati dal Maestro.

A chiusura dell’opera, un elenco dei documentari realizzati sul regista romano, delle sue apparizioni in film o video musicali, dei soggetti e delle sceneggiature scritte per altri, nonché le immancabili bibliografia, videografia, discografia e sitografia.

Insomma, un’opera che traccia una panoramica completa ed esauriente sulla vita e sull’arte di uno dei più importanti registi italiani.