(Cold Blue Music/Fanzines Distribution 2007)
L’alchemico druido sonico della musica minimalista ritorna con questo nuovo lavoro registrato dal vivo in California a Gennaio. E lo fa suonando contemporaneamente due pianoforti Yamaha utilizzando la sua storica tecnica di strumming piano creando “strimpellanti” deliqui sonori degni della sua maestria. Un unico brano diviso in due parti intervallate dalla voce del nostro che rievoca la sua vita in California trenta anni fa, con coda finale di una suo brano “rituale” accompagnato da un cicchetto di brandy. Una massa sonica compatta che ha una nascita, una crescita esponenziale e deliberatamente invadente/invasiva/pervasiva che si conclude per poi riprendere. Il processo qui delineato che nel suono prodotto dalle mani di Palestine sembra non avere mai fine, come un’onda sonica che, pur nelle minime microvariazioni microtonali, si rifrange nella spiaggia delle nostre orecchie preposte all’ascolto. Un’ennesima prova di garanzia e di voglia di continuare ad essere, per fortuna, se stessi.
Voto: 8
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