Iron & Wine ‘The Shepherd’s Dog’


(Sub Pop 2007)

Quando, nel lontano 2002, uscì “The Creek Drank The Cradle”, i nostalgici dei menestrelli di un tempo (Donovan, Drake o il primo Cohen) si volsero con attenzione a d osservare questi Iron & Wine (alias Sam Beam), catturati dal fascino magico di quelle composizioni scarne e delicate, in cui folk, country e blues si fondevano alla perfezione nel sussurro malinconico e dolente di Beam.
Il successivo “Our Endless Numbered Days”, splendido sin dal titolo, alzò le quotazioni di questo barbuto giovanotto della Florida grazie alle sue dodici perle acustiche, affreschi bucolici e nostalgici che omaggiavano ancora una volta la scuola dei folksinger classici.
Ma furono la collaborazione con i Calexico nell’EP “In The Reins” (composizioni di Beam arrangiate dalla band di Joey Burns e John Convertino) e le canzoni di “Woman King”, altro mini-album, questa volta registrato con la solita schiera di amici, a segnare una progressione del sound del nostro: la strumentazione si arricchì, ed in alcuni casi le composizioni si fecero più elettriche e viscerali.
“The Shepherd’s Dog” rappresenta l’ideale continuazione di questo percorso. Pagan Angel And A Borrowed Car potrebbe essere una outtakes di “In The Reins”; Lovesong Of The Buzzard è una ballad dal sapore country con tanto di organo hammond e chitarre slide, mentre il folk delicato di Carusel rimanda alle armonie vocali di Simon & Garfunkel e alla malinconia di Nick Drake. House By The Sea, invece, parte per percussioni, corni ed armonica, per poi aggiungervi il basso ed una sei corde blues; la chiusura è affidata a un dialogo tra chitarra elettrica e percussioni tribali. La delicata Innocent Bones fa da apripista a Wolves (Song Of The Shepherd’s Dog), pezzo dalle venature psichedeliche in cui si mescolano percussionismo africano, basso pronunciato, chitarre elettriche e slide e qualche nota di piano. Resurrection Fern è uno splendido esempio di ballata country mentre The Devil Never Sleep sfodera persino un piano honky tonk; le conclusive Peace Beneath The City e Flightless Bird, American Mouth sono rispettivamente un blues cupo, notturno, con accenti psichedelici ed una struggente carezza a tempo di valzer.
Con “The Shepherd’s Dog” Beam ha realizzato forse il suo capolavoro, un disco ricco di sfumature, maturo sotto tutti i punti di vista (scrittura, arrangiamento, esecuzione, produzione). Uno dei migliori lavori del 2007.

Voto: 9

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