(Public Eyesore-Eh? Records 2007)
Il moniker Brekekekexkoaxkoax (semplice da pronunciare; non trovate?) con cui si immedesima il genialoide chitarrista e multi-strumentista Josh Ronsen, da quel di Austin, rientra solo tra quelle centinaia e centinaia di sigle che frequentano l’emisfero della free-form trans-oceanica. “I Manage To Get Out By a Secret Door” è una raccolta di materiale non giovanissimo: dentro si trovano performance solitarie create per un paio di compilations mai pubblicate, oppure materiale ‘totally-free’ ideato con altri musicisti, spesso a contatto con attività concertistiche&non del giovane improviser. Cronologicamente, si compie un balzo all’indietro nel tempo (il biennio‘02/’03) quando troviamo ad aprire due lunghissime sessions con il batterista Jason Pierce. Tra Banality May Vanish And Truth May Appear e I Never Saw The End Of The Fire vince la prima con il suo incedere a piccoli passi, sovrapponendo disordinate espansioni della batteria agli analitici fraseggi jazz(y) delle corde. Tensione sul filo-del-rasoio di moda anche negli spazi più elettro-elettronici del cd: Shoham (only electronics) e Art Brings A Tiny Gleam… (turntables, guitar and electronics), entrambe, allungate e condotte come dei mantra cibernetici da tramandare ai posteri del XXII° sec.
In un flash: isolazionismo microtonale, drone-music e soundscapes ambientali di discreto valore in un simposio futuristico distaccato da qualsiasi orientamento radical-free acustico.
La strada scelta, come si nota, è poli-estetica, includendo nelle occasioni dal vivo anche pratiche visuali, teatrali e letterarie. Questo spirito freak di Ronsen può in parte essere ricollegato alla tradizione psichedelica del Texas, anteponendo al rock tutte le possibili diramazioni dell’arte moderna. Interessante, ma suggerito particolarmente ad un pubblico neofita di nova-musica.
Voto: 7
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