(Wallace/Robot Radio/Audioglobe 2008)
Mirko Spino e Stefano Paternoster uniscono nuovamente le forze per produrre la seconda falsa raccolta dei veronesi Hell Demonio, seguito del fortunato esordio del 2005 “Greatest Hits”, anch’esso coproduzione Wallace/Robot Radio.
Se le coordinate generali rimangono le stesse, ovvero post hardcore e attitudine dirty garage, stavolta il ritmo prevale sulla potenza pura, quest’ultima meglio focalizzata e diretta all’obiettivo, la rabbia e l’impulsività irrigidite in strutture più quadrate e articolate: meno Refused e più Fugazi, basti ascoltare l’intermezzo di Message in a Butthole, che nell’album precedente probabilmente non avrebbe trovato posto (il titolo, quello sì).
Tra gli episodi migliori l’iniziale Arms Stolen to Farm, perfetto anello di congiunzione tra i due capitoli della saga Hell Demonio, le rasoiate melodiche di Play These Backwards, vero e proprio rodeo di tensione; Foresaking my Husband Years mostra invece influssi emocore di stampo At The Drive In (che ritroviamo anche in (From) Hawaii To Hell), e un cantato nel bridge che ricorda Kerosene dei Big Black immaginaria versione gioventù sonica.
Se il secondo album è di solito l’esame più difficile, gli Hell Demonio sono promossi con 30 e lode.
Menzione a parte per la Wallace Records, che con questa uscita arriva al centesimo capitolo della sua storia, dopo quasi dieci anni ancora alfiere dell’underground italico: auguri e altri cento di questi dischi.
Voto: 9
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Autore: alealeale82@yahoo.it