(Public Eyesore – Eh? Records 2008)
Un tappeto sonoro di low-fi e impro, ‘soffice’ noise e freak-delica, nu-folk e mood no-sense perviene dall’arido Texas, dai sobborghi di Austin.
Tutti questi elementi riscontrati nel primo cd-r dei Diamondhead riportano indubbiamente allo storico lavoro dei Sun City Girls: identica predisposizione a miscelare con verve anarchica (e tanta pazzia) le correnti più estreme e scottanti del mai-stanco Rock and Roll.
Oltre a questo cd-r, i tre diamond si sono preoccupati gia un annetto fa di dare alla luce un’originale e alquanto artigianale tape-recording intitolata “Street Leaf”, la quale (dopo aver sentito un paio di tracce presenti sul myspace) sembra discostarsi non poco dai suoni introversi e magmatici predisposti per “Dirty Realism”. In quel caso la forma-canzone e la classica impiantistica chitarra-basso-batteria vincevano a pieno merito il titolo di idea principale. Qui, invece, gli spazi si dilatano a dismisura, rilasciano poca certezza ritmica, quanto armonica, e non si servono soltanto degli strumenti sopra indicati. In più di un frangente compare lo spettro ‘drogato’ di un organo (nella messianica Track 1) insieme ad una gamma di suoni che lasciano pensare si tratti di un pianoforte preparato: in versione dodecafonica nella Track 2, più spinto e jazzato con la Track 9 dove è accompagnato, inoltre, anche dal canto arcigno di un flauto. Durante le ultime tre piste la cadenza ritmica si fa più corposa e pulita: ne è dimostrazione lampante la sarabanda rock ‘n’ funky della decima traccia, con tanto di chitarra grattugiata alla maniera dei 70’s.
Una band giovane e un buon inizio: non rimane che augurare ai tre un fiorente seguito dell’avventura intrapresa con altre uscite sulla scia di “Dirty Realism”.
Voto: 7
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Autore: mariacenci@alice.it