(Opax Records 2007)
Gatti Alieni in continuo movimento.
La split art lp
series (100 copie a titolo per cinque uscite), procede.
Ospitati
finora, Text Of Light e Steve Roden, di prossima
uscita; Mats Gustafsson e Loren Connors.
Copertina
artisticamente trattata da Roberto
Opalio e viaggiare.
In questa occasione i My Cat Is
An Alien si dividono lo spazio a disposizione con il buon (?)
vecchio Keiji (che ultimamente non pare proprio in gran
forma…).
Comunque, apre un bollito Keiji Haino
ripreso in un live a
Tokyo nel 2005.
Quasi ventidue minuti smollati via, i primi
undici a colpi di noise (analogico/digitale?) risaputo e noioso, il
resto per batteria tribale (acustica/elettronica?) sopra cui Haino
rantola posseduto.
Sentito un miliardo di volte, miglioramento
leggero nella seconda parte.
Irrilevante, un modo come un altro
per volersi/volerci male.
Bravo Keiji, continua cosi.
Tristezza
cosmica.
I My Cat, dopo la pochezza del giapponese, fanno un
figurone.
I loro ventidue minuti scorrono come di
consueto.
Dissoluzione lisergico/ascensionale in
fiamme.
Psichedelia texana imparanoiata di brutto dai troppi
acidi.
Experimental Audio Research senza
droghe, ne acqua ne cibo, solo ermetico fermentare umano in una
stanza sigillata.
Scottatura droning senza protezione.
Dritti
dentro il sole, che non ci pensa un’istante ed incenerisce il tutto
in un battito di ciglia.
Onesti.
Sentito un miliardo di volte,
ma dopo la sciagura Keiji, par di una bellezza unica.
Mediocre
uscita in definitiva.
Che bisogno c’è, di editare ogni
frammento che si produce o si riceve da blasonati artisti
stranieri?
Perché?
Per far belle copertine?
Comunque,
due a Keiji Haino, sei ai My Cat, totale otto, media; quattro.
Questo
è quanto.
Voto: 4
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