(Sub Pop 2008)
Yannis Philippakis (chitarra e voce solista), Jack Bevan (batteria), Jimmy Smith (chitarra), Walter Gervers (basso) e Edwin Congreave (tastiere) sono i Foals, quintetto di stanza ad Oxford. “Antidotes”, il loro album d’esordio, pubblicato per la Sub Pop e prodotto da David Sitek, chitarrista dei superlativi TV On The Radio, segue di un anno la pubblicazione, per conto della Transgression Records, di due singoli, Hummer e Mathletics, entrambi assenti da questo full lenght.
Cosa dire del disco? Diciamo che esso è costituito da undici brani, secondo un’alternanza di strumentali e pezzi cantati. La cifra stilistica del gruppo, di diceva prima, è una mescolanza di sonorità math-rock e post/punk-new wave, mescolanza all’insegna, però, di un minimalismo ossessivo, che ha nella chitarra e nella batteria i suoi punti di forza. Il giochino può essere intrigante all’inizio (The French Open, Cassius, Red Socks Pugie, Olimpic Airways), ma dopo un po’ finisce col diventare terribilmente prevedibile, denotando una evidente mancanza di idee (oltre che di una tecnica strumentale degna di tali ambizioni).
Troppo sperimentali per essere un gruppo pop-rock, troppo melodici per essere una formazione d’avanguardia, i Foals galleggiano in un limbo che, se dovesse essere il loro territorio di caccia anche per gli anni a venire, rischia di consegnarli al dimenticatoio.
Voto: 5
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