(Trost/5ive Roses 2008)
L’inizio di “a tempo! a tempo!”, terza fatica del trio austriaco Valina www.myspace.com/valinamusic, è strepitoso: la batteria tellurica di Calendaria apre a una chitarra ficcante e soprattutto ad un basso scultoreo che vale il prezzo del CD (suono splendido, d’altronde registra Steve Albini all’Electrical Audio di Chicago). Il “drummer” è nuovo e si fa valere anche in Bellydancer; nel quasi strumentale Dogger fanno la loro comparsa anche i fiati, aprendo il discorso quadrato ed implacabile del gruppo di Linz a sapori jazzorchestrali.
Da Idiom’s Palace in poi, però, con l’eccezione della malinconica e riuscita Per sonare, l’intensità dei brani cala e convince sempre meno, pur rimanendo l’indubbia abilità strumentale (che porta però a qualche eccesso di ridondanza, soprattutto da parte del batterista) e gli inserti sobri di altri strumenti (l’organo iniziale di Mehrklang).
Per le varie scrivere a press@fiverosespress.net
Voto: 6
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