(Amirani Records 2008)
“Crumble” è il principio discografico per gli Airchamber, power-impro trio formato da Andrea ‘Ics’ Ferrari, Luca e Andrea Serrapiglio. Più sessioni avvolte dall’alito della libera improvvisazione, realizzate nei dintorni di una località alessandrina (Casa Del Nocino), modellano lo spettro integrale dell’album. Non sentendo l’esigenza di cagionare un lavorio aggiuntivo di sovraincisione, e limitandosi solo ad una scarna azione di mixaggio finale, le sette contorsioni elettro-acustiche conservano al meglio la forza creativa dell’origine.
E’ il caso di dire, la magia del momento.
Quella magia di forme ibride che magnetizzerà all’istante con l’influsso metallurgico di A Foreign Land e il conflitto neo-ritmico in The Jaw: un’ipnosi a base di propulsioni technoidi giocate tra l’incontro dissonante del sax e la raffiche diagonali dell’elettronica. Un pezzo che da solo varrebbe l’acquisto del cd e la fine anticipata della recensione.
Il mood metropolitano e avant degli Airchamber è fuori-luogo, ma come rivela Standing By The Shell See Mit Giacinto, il trio sa perdersi anche in lunghe distese visionarie, dove sgranate impronte lisergiche incrociano a perfezione la spregiudicata tecnica improvvisata tout-cour del trio. Una delle tante bravure del combo vive nella concretezza con cui sono strutturati i pezzi, mai prolissi e abbandonati ad insignificanti ripetizioni. Ogni ‘scritto-sonoro’ sorge come un mondo a sé: in Silence Makes A Dangerous Sound prevale la materia digitale, tagliuzzata come il glitch, a sprazzi aerea come l’ambient; con An Unsafe Ground To Walk Upon si studiano nebulose estetiche di calmo jazz; su The Heart Is Flat And At The Edges You Fall All Of A Sudden la free-music si combina all’andamento minimale, in faticosa ascesi, del tempo.
Personalissimi e indimenticabili, a fianco di Sinistri e I/O, salta fuori un’altra ammiccante creatura del panorama radicale (intelligente) tutto italiano.
Voto: 10
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