(Prophecy 2008)
Se amate la musica di gruppi come U2, My Bloody Valentine e Cure, allora “Just In Case We’ll Never Meet Again”, quarto album dei Klimt 1918 è il disco che fa per voi. La band, composta da Marco Soellner (voce e chitarra), Francesco Conte (chitarra), Davide Pesola (basso) e Paolo Soellner (batteria) ha infatti assemblato dodici tracce che mescolano con disinvoltura saturazioni sonore, melodie avvolgenti ed epiche ed un mood malinconico.
Del resto, che lo scherzo sia perfettamente riuscito si comprende già dalla terza traccia, la splendida Ghost Of A Tape Listener: da li in poi è tutto un susseguirsi di meraviglie (The Graduate, Just An Interlude In Your Life, Suspense Music, Disco Awayness, True Love Is The Oldest Fear), in cui l’influenza delle band sopracitate non toglie nulla all’originalità e alla piacevolezza delle composizioni.
“Just In Case We’ll Never Meet Again”, insomma, è la perfetta colonna sonora dei solitari che si confondono tra la folla ed aspettano il tramonto per osservare dall’alto la “città che dorme” e fare due chiacchiere con i “fantasmi del passato”.
Voto: 8
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