(Sabotage Records/5ive Roses 2008)
Molto efficace “l’immagine sonora” che evoca questo esordio sulla lunga distanza, “Seens”, degli statunitensi Polite Sleeper www.myspace.com/politesleeper: cantati da “America Profonda” non solo rurale (forse non è la citazione più pertinente, ma Alright, Alright ricorda Randy Newman nella sua nasalità), arrangiamenti minimali ma efficaci (batteria ridotta; corde che, oltre alla chitarra di prammatica, includono anche il banjo e la “pedal steel”; tastiere che “rappresentano” il pianoforte ed aggiungono qualche velo di povera elettronica), registrazione “casalinga” di sicura riuscita e tutt’altro che trascurata. Il trio ora di base nella East Cost lavora con/su sonorità classiche – country e folk nell’accezione più ampia e generica, ma anche qualche eco di Tin Pan Alley – della canzone americana (altra indicazione forse incongrua, ma efficace: Not A Lover Yet rimastica Phil Ochs. Quell’enfasi amara, quella chitarra), tuttavia con uno spirito modernissimo: lo strazio di Forever (A Waltz) è sodale intimo di quello di Jamie Stewart degli Xiu Xiu. Non a caso due terzi del progetto provengono dai The Yellow Press, ben più legati sonicamente al penultimo “USA underground”.
Da ascoltare e vedere dal vivo: dovrebbero essere a novembre prossimo nel Vecchio Continente www.fiverosespress.net
Voto: 7
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