(Eh? Records)
“Rheuma” degli Shelf Life esce più o meno in contemporanea con un altro lavoro dei medesimi, il concettuale “Concerning The Absence Of Floors”. Preceduto dall’acclamato “Ductworks” la creatura di Brian Day torna all’attacco. Il patron della Public Eyesore e della instancabile Eh? Records, sotto questo bollo, si lascia circondare quasi sempre dallo stesso manipolo di musicisti-agitatori: Joseph Jaros, Alex Boardman, Andrew Perdue; sostituiti a loro in volta in altri meeting dalla coppia Luke Polipninck e Jay Kreimer. Ammucchiata sediziosa di ambient grezza, che per il 75 % (?!) va in trip sviluppando sostanze (ina)udibili “mucho” acustiche e poco elettro, simili al noise dei Dead C sotto acido e con la smania per il terrorismo sonoro dei Tv Pow. Chitarre (coma fare senza!!!), indefiniti strumenti a corda metallici, tastiere, processori (fondamentali) ed elettroniche analogiche, aeree e diagonali, idonee nel produrre alla fine dei conti una rispettabile parentesi di spaziale – improvvisata – lo/fi.
E chi più ne ha, più ne metta: gli SL, molto chiari nella scelta dei titoli (che ne pensate di Abbb bbdadpjjd, oppure della ‘krauta’ Dpjjpabdpdabbt), lo sono altrettanto nella line up armonica, che più ballerina non si può. Si diceva, textures ambientali refrattarie (e pesantemente viscerali nel baratro iniziale di Ppajjjbdab Pmm), contaminate da scampoli di kosmische music casalinga, white noise e radicalismo freak: quest’ultimo, ritaglio estetico sempre vivo e denso in tutta la poetica di Day e dei suoi adepti.
Per gli amanti dei pezzi ambient lunghi come autostrade e, parallelamente, consigliato col cuore ai fanatici del lo/fi estremo e colto.
Voto: 7
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