(Adeline 2007)
Nonostante le esperienze giovanili con i glam/hard rockers D Generation, il newyorkese Jesse Malin è sempre stato, in fondo, un figlioccio di Young, Earle e soprattutto di Springsteen. A dimostrarlo ulteriormente, questo suo ultimo lavoro, una collezione di tredici tracce all’insegna di un pop-rock energico e vibrante, tipicamente “bossiano”.
E non è un caso che l’autore di Born To Run si presti ad un duetto col più giovane discepolo nell’intensa ballad pianistica Broken Radio, uno degli episodi migliori dell’LP. Il resto, come si scriveva prima, è un tutto un susseguirsi di ritmiche sostenute, chitarre elettriche ed adrenalina. Don’t Let Them Take You Down, In The Modern World, Prisoners Of Paradise, Black Haired Girl e Little Star sono brani carini, di facile presa ma non troppo originali. A rallentare i ritmi, sul finale, ci pensano le convincenti Bastards Of Young, N. Y. Nights ed Aftermath (niente a che vedere con i Rolling Stones, tranquilli).
Il risultato è un disco di discreta fattura, fatto di canzoni semplici e genuine, che, se non brillano certo per inventiva, neppure si fanno disprezzare, e si mostrano in grado di assicurare all’ascoltatore quaranta piacevolissimi minuti.
Voto: 6
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