(Macaco Records, Pocket Heaven/Audioglobe 2008)
Non ne vuol sapere di starsene fermo, Giovanni Ferrario. Appena pubblicato il suo esordio da solista, “Headquarter Delirium”, uscito qualche mese fa e portato in tour in apertura ai concerti degli Afterhours, questa eminenza grigia dell’underground italiano (e non solo) si ripresenta in compagnia del dj radiofonico Andrea Fusari con lo pseudonimo Guru Banana.
Il progetto guru Banana parte dalla mente di Fusari, che ha composto e cantato tutte le canzoni del disco, mentre Ferrario si “limita” a suonare e registrare tutte le tracce. Il risultato è difficile da etichettare: si tratta di un disco dalle molteplici sfaccettature, innestate in un impianto essenzialmente rock, con profonde venature psichedeliche ed elettroniche. Un suono denso ma non pesante, a tratti sintetico ma mai freddo, con una produzione assai curata.
La prima parte del disco è quella più eterogenea: si passa dall’apertura di sapore più pop di Cold Water alla danza sincopata di Like Never Before, passando per il gioioso trip psichedelico Pepper & Narcotics. Sun Energy è un inno all’energia solare dal retrogusto vagamente cibernetico, mentre con Bucky Bucky si fa un tuffo nella California dopata di fine anni ’60.
Con Loose si apre la parte migliore del disco, quella più riflessiva e intimistica: questa è una ballata morbida ma intensa, cui il pianoforte di Ferrario da un tono quasi solenne. Shoop sembra Lou Reed che si infiltra di nascosto nei Peeping Tom, mentre Neighbour è una riflessione ruvida e sintetica dalle atmosfere intrise di tristezza. Shag potrebbe venire dal Bob Dylan più elettrico, mentre la conclusiva Wasting Time si nutre di echi funkeggianti.
La tanta carne al fuoco buttata dal duo è testimonianza di una forte urgenza espressiva, che ne fa un disco di assoluto livello nell’asfittico panorama musicale italiano; tuttavia manca qualcosa per poter gridare al capolavoro. La strada imboccata è quella giusta, speriamo non si perdano.
Voto: 7
Link correlati:GuruBanana MySpace Page