(Adverse Rising/Alkemist Fanatix Europe/Self Distribuzioni 2008)
Carucci questi italiani (anche nel cantato) Downtonone, improbabile nome che nasconde un rock con un po’ di crossover qui e lì che sfocia soprattutto nei potenti ritornelli o nei breakdown melodici.
La scelta di aderire a un cantato strettamente italiano è una scelta che alla fine paga, anche se ogni tanto si affaticano a cercare la melodia a tutti i costi, allungando parole in maniera davvero eccessiva. Musicalmente i cinque ci azzeccano più spesso di quanto possa sembrare, con dei buoni assoli di chitarra, degli attacchi che funzionano e un lavoro ritmico rispettabile.
Problema è che i testi non suonano particolarmente originali, cosa che in italiano risulta ancora più gravosa e che, semplicemente leggendoli, li fa sembrare un gruppo r’n’b più che altro. La voce del cantante Mikol, per quanto ben impostata e professionale, non ha proprio un timbro unico, somiglia sicuramente a qualcosa che avete già sentito.
Il che fa giungere presto alla conclusione che i Downtonone hanno le carte in regola ma per ora non hanno trovato un modo unico di esprimersi. Si evince anche dalla cover di Breakthru dei Queen, sapientemente realizzata (minus l’assolo di basso) ma ne spegne la forza melodica e lascia ben poco.
Nonostante qualche pezzo carino (Mentre Un Giorno Muore), non c’è molto di unico e stupefacente nel primo disco dei Downtonone, ma lasciamogli il beneficio del dubbio e aspettiamo un loro secondo lavoro…
Voto: 6
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