(Autoprodotto 2007)
I vicentini I Was Here ci propongono… indovinate che? Metal crossover! Dev’essere un periodo di discreta nostalgia per tutti quanti…
Comunque, bando alle battute e vediamo cosa sono in grado di offrirci in un’oretta. Di sicuro i nostri sanno come muoversi nel genere e riescono a mettere su un sound potente e funzionale, senza scopiazzare eccessivamente ma fondendo sapientemente diverse influenze.
Peccato doppiamente, quindi, che cadano così facilmente nei clichè del genere, visto che avrebbero i mezzi per allontanarsene tranquillamente: infarcire tutto di ‘fucking’, breakdown psicotici con vagonate di flanger (nell’altrimenti ottima Reinventing Dust), power chords a rotta di collo, ecc.
I pezzi si dilungano a volte un po’ troppo, non che gli I Was Here non possono permettersi di dilungarsi, ma il genere non si presta molto senza almeno qualche assolo o svisata originale.
Vabbè, che dire, i mezzi ci sono tutti e questo fa ancora più rabbia, ci vorrebbe un po’ più di direzione personale, prendere in mano le redini del gruppo e condurlo da qualche parte, invece di farlo pascolare in un genere che potrebbe ancora dire qualcosa solo se spremuto con una trebbiatrice.
Fino ad allora, carucci.
Voto: 7
Link correlati:I Was Here My Space