(La Fabbrica 2008)
I pugliesi Leitmotiv raccolgono i primi quattro anni di lavoro in questo disco d’esordio. I cinque intrecciano istanze assai variegate, mescolando generi (rock, pop, cantautorato) e lingue (italiano, inglese, francese, napoletano, pugliese), restando nel complesso dalle parti degli ultimi Negrita. Tuttavia, il risultato è un lavoro che non pare avere un preciso filo logico.
Apre il lavoro Balocchi, recita solitaria e dimessa di un bambino che si scopre grande. Segue l’accoppiata combat-rock La Flute Magique – Magno Gaudio Populi, che lascia poi il posto al pop-rock più tradizionale di Vizi Pubblici, Private Virtù. Nuhar (I) scopre arpeggi orientaleggianti su un testo fiabesco. Puerto Nuevo – Lookin’ Forward formano l’accoppiata anglofona dell’album: la prima richiama vagamente melodie stile Deep Purple; la seconda è un momento di raccoglimento al rallentatore che schiude la seconda parte del disco. Parte che si apre con Donca, ballo in levare in dialetto salentino e ritmi vicini alla tradizione pugliese. Prosegue questo ritorno alle origini Acqua Di Luna, debitrice di certo cantautorato napoletano infiltrato in un impianto rock. Down richiama la parte finale della traccia d’apertura, trasfigurata in tenebroso coro ecclesiastico. 24h è un divertissement quasi caposseliano. E’ Già Tardi è un intermezzo pianistico classicheggiante che apre le porte al raffinato canto romantico di Tango Fluvial (Triste, Ordinario y Final). La Bonheur è un francesismo vicino ai recenti lavori di Malcolm Middleton. Talita Kum è un’ode religiosa in slow-motion che nel finale si schiude luminosa e al contempo drammatica. Chiude il disco Nuhar (II), che riprende il testo di Nuhar (I) portandolo su territori pop intimistici.
In definitiva, un esordio che fa emergere un eclettismo portato all’esasperazione, con la conseguenza di rendere il tutto poco incisivo. Forse sarebbe stato meglio presentare un lavoro di minore lunghezza (siamo sui 51 minuti) ma maggiore coesione stilistica. Sarà curioso vedere la strada che decideranno di imboccare.
P.S.: Una menzione speciale per il booklet, corredato di bellissimi disegni a commento dei singoli testi, e la copertina, disegno di Margherita Grassi.
Voto: 5
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