(Autoprodotto/Kick Agency 2008)
Certe volte le scelte coraggiose non riescono proprio a portare dei risultati all’altezza della situazione. E’ il caso della scelta dei 4th Mirror, band heavy metal padovana, di realizzare un album interamente strumentale.
O meglio, il loro intento è di suonare progressive rock strumentale, ma “Under a Black Sun” è più che altro una raccolta di quanto da loro registrato finora.
Tecnicamente i quattro sono senza dubbio piuttosto dotati, ma per esprimersi bene in un ambito difficile come il prog strumentale ci vuole ben di più e, ahimè, in questo la band non convince molto. Spesso troviamo solo assoli, riff… buona tecnica e niente di più, davvero.
Ci si mette di mezzo poi, e stavolta è più grave del solito, una produzione davvero NON all’altezza. D’accordo che il cd è autoprodotto però francamente, non siamo più negli anni ’70, mi aspetterei che anche un album fatto in casa abbia una produzione pulita. Diamine, le cose che registravo io col microfono in dotazione col pc (leggi: di infima qualità) nel 1998 erano meglio!
Magari con un lavoro più coesivo e una produzione degna di tale nome, la band sarà in grado di stupirci… aspettiamo.
Voto: 5
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