(Suoni Sommersi 2008)
I Lip Colour Revolution sono un quartetto livornese attivo da ormai 5 anni. Con la produzione del buon Giulio Favero vede la luce questo disco di esordio furibondo e gravido di energia. Il riferimento primario è la scena grunge, con influssi garage, punk e stoner disseminati qua e là a rendere il tutto più movimentato. Il tocco di Favero si sente nella graffiante ferocia delle chitarre, che rende il lavoro non lontano a quello dei Super Elastic Bubble Plastic.
Aprono il disco le distorsioni fuzzettone e il ritmo folleggiante di Smoking May Reduce The Blood Flow And Cause Impotence, quattro minuti di rabbia incendiaria con muri sonori compatti e ben solidi. Canadian Girl allenta un po’ il ritmo, gettando un ponte tra grunge e hard rock zeppeliano. Zebra 3 e The Shape Of Silence sembrano venire dai Pearl Jam incazzati degli esordi. Blind Pig è delirante e infuocata, così come la successiva Germs, portando il disco su territori più garage. Con She Likes To Groove e Vertigo il passo si appesantisce e il flirt con le melodie stoner dei Queens Of The Stone Age meno ispirati in certi passaggi è evidente. Electric Mama ha echi quasi southern, mentre Scirocco si apre come una semplice canzoncina garage, per poi deragliare in un battito sferragliante che schiude una parentesi quasi da dance floor e debordare in un’esplosione folgorante. Force Of Nature è una delicata ballata eterea che smorza la potenza corrosiva del resto del disco. In coda troviamo una lunga ghost track (olte tredici minuti) delirante e variegata, quasi a voler tirare le somme dell’intero lavoro.
Disco interessante, caustico e graffiante, che pur guardando all’hard rock di fine secolo lo reinterpreta sapientemente e con gran piglio. Forse intrappolata su disco la loro musica rende meno di quello che potrebbe dare nel live. Comunque di valore.
Voto: 7
Link correlati:Lip Colour Revolution Myspace Page